Maserati: fra licenziamenti e riduzione della produzione

cuoresportivo86

Nuovo Alfista
9 Febbraio 2005
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Taranto
Con il passare dei mesi, si fanno sempre meno credibili quelle insistenti voci che vorrebbero dichiarare immuni alla crisi economica “certe” case automobilistiche, ritenute destinate ad un pubblico troppo in alto per avere significative ripercussioni sulle vendite. Purtroppo oggi parliamo di Maserati, una casa che negli anni ha saputo rilanciarsi e far tornare a battere il cuore degli appassionati. Una realtà industriale che ha raccolto una crescita delle immatricolazioni del +40% nel periodo gennaio-agosto 2008

Eppure la crisi si sente anche qui: la casa del tridente infatti è stata costretta a non rinnovare il contratto (in scadenza il 31 c.m.) a 112 i lavoratori interinali; ciò ha causato una piccola rivolta in cui i lavoratori hanno dato vita a una forma di protesta spontanea durata 8 ore in cui è stata bloccata l’intera attività produttiva giornaliera. L’azienda motiva la decisione con la previsione di riduzione di circa il 40% (ironia della sorte) dei volumi produttivi nel 2009: dalle attuali 10000 auto prodotte alle 6600. Tra gli operai serpeggia inoltre il timore che lo stesso destino accomuni i 30 precari in scadenza di contratto a fine marzo.
L’impatto della crisi sulla Maserati, che per la prima volta osserverà una lunga chiusura in occasione delle festività dal 22 dicembre al 9 gennaio, produrrà effetti gravi. Oltre ai 112 lavoratori che perderanno a fine anno il posto di lavoro, l’azienda rimanderà a Melfi e a Torino altri 55 lavoratori in distacco che dovranno affrontare la cassa integrazione. Nelle ultime ore inoltre, dopo la sospensione di un rappresentante dei sindacati, la situazione sarebbe ancora più calda: ”E’ un atteggiamento grave, intimidatorio - si legge in una nota della Cgil - tutto teso a colpire la giusta lotta dei lavoratori a difesa dell’occupazione e dei più deboli. Sarà nostra cura verificare fino in fondo l’andamento dei fatti che sono stati contestati al delegato: di una cosa però siamo certi, se c’è una responsabilità di tutto quanto sta accadendo in Maserati questa è esclusivamente della direzione aziendale”.


Tristezza............. :sic) :sic)
 
Senza offesa, ma tanto clamore mi fa sorridere.

Il numero di persone a cui non hanno rinnovato il contratto e' sicuramente importante, ma ' una briciola di cio' che sta avvenendo.
Capisco che si tratti di un marchio blasonato, capisco pure che sto scrivendo all'interno di un Forum automobilistico......ma non mi sembra che sia avvenuta una tragedia.
Non fosse altro che si tratta pur sempre di un marchio di alta gamma, ridurranno la produzione, fermeranno gli investimenti, ma alla fine dubito seriamente che la Maserati scomparirà.
Al contrario, ogni giorno assistiamo ad un'ecatombe di ditte minori.......che pero' messe assieme creano un numero di disoccupati pauroso....
 
spiace per quanto accaduto agli interinali non rinnovati, ma appunto proprio perchè interinali dovrebbero sapere già da prima che potrebbero ritrovarsi a casa se non più indispensabili.

Cosa si dovrebbe fare? licenziare quelli a tempo indeterminato e tenere i precari? :ka)

Poi le affermazioni del sindacato (no nvoglio entrar sull politica però, solo un'osservazione): la difesa dell'occupazione bla bla bla.. Cosa significa, che va garantito un posto di lavoro (pur facendo poco nulla) o appunto un lavoro vero e proprio? A me par tanto la prima, e a questo punto non si dovrebbe parlare di lavoro in senso lato ma si assistenzialismo mascherato. Cosa che in un mercato misto (pubblico/capitalistico) non può esserci per definizione.
 
Mi permetto di aggiungere solo una cosa.

Quello che manca in aziende di certe dimensioni (nelle SPA in particolare) e' una responsabilità morale degli amministratori.
Io come artigiano prima di mandare a casa una persona le tento tutte, mettendo ripetutamente mano al patrimonio personale.
Qui invece i mega-manager ed i vari A.D. continuano a pigliare stipendi elevatissimi anche a fronte di bilanci penosi.
In tempi buoni guadagni, in tempi magri restituisci alla societa' che dirigi parte della ricchezza che hai accumulato.
Anche perche' parte della responsabilità e' tua.

Troppo facile amministrare patrimoni di altri e poi fregarsene in caso di insuccesso.
Alla fine i costi vengono ripartiti sulla societa' tutta, intesa come popolazione.
 
io appoggio Yugs, l'atteggiamento del sindacato in questo caso è vergognoso.
Se non c'è lavoro non c'è e basta, come si fa a tenere i dipendenti? (che tra l'altro erano precari). Li mettono a spazzare il cortile continuando a pagarli e affossando l'azienda?
E come si fa a dire che 'la colpa è tutta della direzione aziendale'? E tutte le altre aziende che sono in crisi a livello mondiale? Son diventati tutti incapaci i direttori aziendali? Bah.
Io dico che in Maserati sono stati bravi a raggiungere i traguardi degli ultimi anni, altro che! Poi è arrivata la crisi globale e ora succederà quel che succederà, o forse le auto che non si venderanno le vuole comprare il sindacato?
 
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