Martin Winterkorn: "Resteranno solo 10 grandi case automobilistiche. Spero che Fiat sopravviverà"
Non accenna a finire la “partita automobilistica” Italia - Germania che ha caratterizzato questi ultimi giorni. Questa volta è il turno delle esternazioni a tutto tondo, del numero uno del gruppo Volkswagen, che in occasione della consegna del premio “World Top Manager 2008″ di InterAutoNews, ha predetto che fra 5-10 anni sopravvivranno nel mondo più o meno una decina di gruppi automobilistici, non di più.
Le parole di Martin Winterkorn valgono più di mille commenti: “Tra i produttori che resteranno in vita nei prossimi 5-10 anni avremo sicuramente un gruppo francese, forse due, due o tre gruppi tedeschi, in Giappone sicuramente ci saranno Toyota e la Honda e altri in Corea e Stati Uniti. Spero che anche l’Italia continui ad avere un gruppo. Sarebbe un peccato per l’Europa se la “nazione automobilistica Italia” non avesse un gruppo proprio. Io ne sarei veramente colpito perché in Italia si costruiscono ancora oggi molte bellissime automobili”.
“Se Marchionne – ha continuato il numero uno di VW - si unirà con Chrysler e forse con Opel gli auguro buona fortuna, però non sarà un compito facile. Non so se ci riuscirà. Credo che con questa operazione Marchionne stia cercando di assicurare un futuro alla Fiat e, tramite una crescita dei volumi, ottenere per essa un taglio dei costi. Strategia in linea con la sua analisi, che io condivido, perchè un’azienda automobilistica non potrà sopravvivere nei prossimi anni se non produrrà almeno 5 milioni di veicoli. Ma posso dire per esperienza che gestire e guidare con successo più marchi e ottenere sinergie è una cosa veramente difficile. Non basta la condivisione delle piattaforme o di componenti ma per trovare le sinergie è molto importante che i marchi abbiano anche la possibilità di svolgere una propria vita. Ecco perché da noi ogni marchio ha un proprio reparto di ricerca e sviluppo e un proprio reparto di marketing, a cominciare dalla Lamborghini”.
Winterkorn ha detto la sua anche sulla vicenda interna tedesca della gestione di Opel: “La casa per sopravvivere ha urgenza di un partner industriale che investa, che potrebbe essere la Fiat o la Magna, ma sicuramente avrà bisogno anche di continuare ad avere accesso alla tecnologia GM. I veicoli venduti da Opel si basano su tecnologie sviluppate sì in Opel ma anche all’interno di altre aziende che fanno parte del gruppo GM. Quindi tagliando questo cordone ombelicale sicuramente Opel avrà difficoltà nel sopravvivere”.
Infine, il numero uno del gruppo tedesco ha confermato che Luca De Meo, ex responsabile marketing del gruppo Fiat e responsabile di Alfa Romeo e Abarth, uscito dal Lingotto lo scorso gennaio, approderà nel gruppo Volkswagen. “Luca De Meo, con cui abbiamo avuto colloqui intensi anche alla presenza di Walter De’ Silva (direttore design del gruppo Volkswagen), approderà in Volkswagen perché riteniamo che sia uno dei migliori product marketing manager del mondo e quindi è perfettamente calzante per Volkswagen”.
Fonte ilsole24ore
Ragà, questo stà a gufà :asd) :asd) :asd) Vuole portare sfiga :mad2) :mad2) :mad2) :mad2)
Non accenna a finire la “partita automobilistica” Italia - Germania che ha caratterizzato questi ultimi giorni. Questa volta è il turno delle esternazioni a tutto tondo, del numero uno del gruppo Volkswagen, che in occasione della consegna del premio “World Top Manager 2008″ di InterAutoNews, ha predetto che fra 5-10 anni sopravvivranno nel mondo più o meno una decina di gruppi automobilistici, non di più.
Le parole di Martin Winterkorn valgono più di mille commenti: “Tra i produttori che resteranno in vita nei prossimi 5-10 anni avremo sicuramente un gruppo francese, forse due, due o tre gruppi tedeschi, in Giappone sicuramente ci saranno Toyota e la Honda e altri in Corea e Stati Uniti. Spero che anche l’Italia continui ad avere un gruppo. Sarebbe un peccato per l’Europa se la “nazione automobilistica Italia” non avesse un gruppo proprio. Io ne sarei veramente colpito perché in Italia si costruiscono ancora oggi molte bellissime automobili”.
“Se Marchionne – ha continuato il numero uno di VW - si unirà con Chrysler e forse con Opel gli auguro buona fortuna, però non sarà un compito facile. Non so se ci riuscirà. Credo che con questa operazione Marchionne stia cercando di assicurare un futuro alla Fiat e, tramite una crescita dei volumi, ottenere per essa un taglio dei costi. Strategia in linea con la sua analisi, che io condivido, perchè un’azienda automobilistica non potrà sopravvivere nei prossimi anni se non produrrà almeno 5 milioni di veicoli. Ma posso dire per esperienza che gestire e guidare con successo più marchi e ottenere sinergie è una cosa veramente difficile. Non basta la condivisione delle piattaforme o di componenti ma per trovare le sinergie è molto importante che i marchi abbiano anche la possibilità di svolgere una propria vita. Ecco perché da noi ogni marchio ha un proprio reparto di ricerca e sviluppo e un proprio reparto di marketing, a cominciare dalla Lamborghini”.
Winterkorn ha detto la sua anche sulla vicenda interna tedesca della gestione di Opel: “La casa per sopravvivere ha urgenza di un partner industriale che investa, che potrebbe essere la Fiat o la Magna, ma sicuramente avrà bisogno anche di continuare ad avere accesso alla tecnologia GM. I veicoli venduti da Opel si basano su tecnologie sviluppate sì in Opel ma anche all’interno di altre aziende che fanno parte del gruppo GM. Quindi tagliando questo cordone ombelicale sicuramente Opel avrà difficoltà nel sopravvivere”.
Infine, il numero uno del gruppo tedesco ha confermato che Luca De Meo, ex responsabile marketing del gruppo Fiat e responsabile di Alfa Romeo e Abarth, uscito dal Lingotto lo scorso gennaio, approderà nel gruppo Volkswagen. “Luca De Meo, con cui abbiamo avuto colloqui intensi anche alla presenza di Walter De’ Silva (direttore design del gruppo Volkswagen), approderà in Volkswagen perché riteniamo che sia uno dei migliori product marketing manager del mondo e quindi è perfettamente calzante per Volkswagen”.
Fonte ilsole24ore
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