MAD147":2upuanji ha detto:
Qui a Udine hanno fatto chiudere per qualche settimana due locali frequentati per lo piu' da universitari.
Motivo?
Musica ad "alto" volume e schiamazzi.
C'e' un problema di fondo: se si vuole confinare le attivita' di svago/ritrovo/ristorazione all'interno dei locali di un esercizio commerciale, bisogna innanzitutto verificarne la fattibilita'.
Nei centri storici delle citta', anche in quelle piu' piccole come Udine, i locali normalmente sono decisamente piccoli.
Aggiungiamoci poi il divieto di fumare all'interno degli stessi (una manna dal cielo per me che non fumo :nod) ), ne risulta inevitabilmente che una buona parte dei clienti si riversi poi sui marciapiedi e negli spazi pubblici attigui.
A me la cosa non dispiace, fa molto "movida" alla spagnola. :elio)
E' altresì evidente che il rispetto del diritto al riposo altrui debba essere tutelato, nonche' il divieto assoluto di gettare cartacce,barattoli & c. sul selciato.
E quindi?
Problema di non facile soluzione.
Partiamo dal presupposto che non tutti i locali sono uguali.
Il "tipico" bar da aperitivo comporta di norma affollamento, musica, confusione.
Al contrario, una normalissima caffetteria risulta essere piuttosto tranquilla.
Allora inizino ad affrontare il problema a monte, semplicemente negando la licenza a determinati tipologie di esercizi commerciali.
La gente non deve consumare fuori dal locale?
Ok, allora non dare la licenza ad un esercizio con meno di tot metri quadri di spazio all'interno.
All'esterno delle mura del bar/pub non deve volare una mosca?
Ottimo, costringi il gestore del locale ad insonorizzare e climatizzare il tutto.
Poi non lamentiamoci dei costi delle consumazioni o dei centri storici "deserti".
Inutile, sciocco e decisamente tipico italiano l'atteggiamento libertino per quanto riguarda le licenze, per poi ritrovarsi con problemi assai complicati da gestire.
Ribadisco, il problema va affrontato a monte.
Qui in zona le pizza al taglio ed i kebab take away hanno si e no 25/30 metri quadri compreso il magazzino...un'utopia adeguarsi.
Alla fine puo' solo che chiudere rimettendoci sicuramente; ed a parer mio, non e' giusto.
La colpa iniziale e' di chi concede le licenze, ovvero il comune.