“Senti, tu che te ne intendi…” .... ovvero la maledizione del ragazzo del computer!
Tutti noi che abbiamo a che fare con l’informatica per hobby o per lavoro abbiamo incontrato il classico amico, parente o collega che puntualmente ha problemi con il pc. Non lo senti per mesi, però quando chiama non è solo per sentire come stai, gli servi.
E’un rito al quale nessuno si può sottrarre… è inutile che vi nascondiate dentro l’armadio o in mansarda… vi troveranno… sono là fuori e cercano voi!
Un giorno, un signore che conosco solo di vista, mi intercetta per strada con “Ciao! Senti domani ti porto il mio pc…” [grazie, mi serviva giusto un muletto da tenere acceso per Boinc]
Anche i problemi più devastanti vengono ridotti a: “Hai cinque minuti per guardarmi il pc?”. Certo, perché ai loro occhi tu avendo ricevuto il “dono” dell’onniscienza informatica sei moralmente tenuto a mettere le tue conoscenze a disposizione gratuita di chi è meno fortunato di te.
E così inizia a manifestarsi l’arcana maledizione del “ragazzo del computer” che come le sabbie mobili inghiotte il malcapitato. Si inizia con interventi sporadici, per non dire di no, per rendere un favore, per aiutare sinceramente un collega, amico o parente… A volte anche per la soddisfazione un po’ vanesia di mostrare le proprie competenze.
Da questo punto in avanti, il passaparola è inevitabile: “…chiedi a questo mio amico, è bravo e disponibile, sicuramente passa a guardarti il pc! Ecco, ti do il suo cellulare così lo chiami, prova nelle ore pasti”. [mi raccomando, nelle ore pasti!]
E’fatta. Sei fregato.
Tutti, anche chi hai conosciuto pochi minuti prima, si sentono autorizzati a chiederti pareri, aiuti, idee… dando per scontata la tua assistenza disinteressata.
Idem sul posto di lavoro: se lavori nel settore o hai a che fare con l’informatica, non hai scampo! Tutti faranno di te il loro referente informatico-tecnico-tuttofare “gratuito”.
Dai navigatori satellitari alle rom per Nintendo DS, dalle console ai lettori MP3, dalla TV LCD ai cellulari: tu devi essere competente in tutto lo scibile informatico e delle telecomunicazioni. Anche per prodotti che non conosci, non ci sono mezze misure: se risolvi il problema sei un mago del computer, altrimenti sei una delusione… “Se non lo sai tu…”.
Conosci una persona, prime parole, ecc. “Di cosa ti occupi?” Un topo in trappola: “Lavoro in un’azienda…” “Si ma di preciso cosa fai?” “Ehm… sistemista informatico…” “Cioè?” “Aggiusto i computer” [risposta tagliata molto fine] “!!!Aaahh!!! ma allora sai usare bene il computer! Ma sai che è da un po’ che non riesco a fare funzionare emule, avrò mica un virus?!?” [amoxicillina, cpr da 1 g due volte al dì]
La descrizione dei problemi che ti fanno, specie telefonicamente, è perfettamente incomprensibile, ma loro si stupiscono se non capisci… “Quando avvio il pc, si apre una finestra al centro con scritto qualcosa e sotto ha il tasto OK. Cosa faccio?” “Cosa c’è scritto?” “Ah non ricordo più. Ma si dai! …sai quella con lo sfondo grigio che compare proprio al centro dello schermo… Ma posso cliccare su OK?”
Peggio ancora quando il pc non parte. “Ma inizia a caricare Windows o si ferma prima?” “Non so, è tutto nero e appaiono delle scritte” “Leggi cosa c’è scritto” “Non so, non ci capisco niente”
Chiaramente non si può dire di no a tutti. Per cordialità a volte non si può scaricare l’amico di un amico che ti ha raccomandato. Anche ai parenti mica puoi sempre dire di no… o lasciarli in panne quando magari usano il pc per la ditta in proprio.
Inizia così la fantozziana corsa alla scusa… sotto con la fantasia!
La più classica “mah, sai in questo periodo non ho molto tempo” è inutile. Sono preparatissimi e tenaci: “No, ma quando hai tempo eh, senza fretta” (…salvo poi metterti fretta dopo qualche giorno: “sai devo cercare e prenotare un albergo per la settimana bianca”) oppure “Se non hai tempo, ti porto il pc così lo guardi appena puoi” o ancora… “mi chiami quando hai cinque minuti così mi dici per telefono come fare”. [notare il “mi chiami” e il ”cinque minuti”]
Una soluzione, a scapito dell’orgoglio personale, è fingersi ignoranti in materia. “Si, ma io Vista non lo uso, sono rimasto a XP. Non so come funziona…” - “No, guarda non ho mai configurato una rete wi-fi, sicuramente al negozio all’angolo hanno più esperienza” – “Portalo in quel negozio là, hanno sicuramente tempo, competenza e mezzi per fare un buon lavoro …e so che i prezzi sono onesti…” [alla parola “prezzi” istantanea ritirata in stile Caporetto con “nooo behhh maaaa vado avanti ancora un po’ tanto poi lo cambio, prendo un portatile… poi ti chiederò]
Veramente i professionisti del settore hanno più esperienza, anche solo per la varietà di situazioni che affrontano, solo che hanno il pessimo vizio di farsi pagare per la loro professionalità…! Vero?!?
Un palliativo è quello dell’attesa: farli aspettare! Ovvero, non rispondere alle email o al telefono, posticipare l’intervento il più possibile accampando scuse, rendersi irreperibili. Se hanno davvero fretta troveranno un altro smanettone, o si rassegneranno a rivolgersi a qualche assistenza professionale.
Altra soluzione: metterli a conoscenza delle cose che hai fatto, giustificando con un piccolo riassunto scritto le cose che hai fatto e motivando così il motivo di tanto tempo impiegato. Utile anche come riferimento in futuro. Esempio: “Prima sera: backup dei dati e reinstallazione Windows. 2 ore – Seconda sera: Service pack e windows update vari 2,5 ore– Terza sera: drivers e antivirus 1 ora” ecc. chiaramente con più dettagli possibili. Molti davanti all’evidenza non possono ignorare il tempo impiegato e non riconoscerti qualcosa. [trovi anche quelli che fanno finta di nulla: “ah, grazie!”]
Anni fa l’opzione di portarti il pc era l’ultima risorsa, ora che molti hanno un portatile è la prima soluzione proposta: “ti posso dare il portatile, che è diventato lento?” [meno male, in questi giorni mi stavo davvero annoiando]
Ti guardano stupiti quando nei casi gravi gli rispondi: “Chiaro che è lento... l‘antivirus è aggiornato al 2001, non hai un firewall, la cronologia contiene siti porno sconosciuti anche a Google, installi tutti i crack e keygen che scarichi da emule e apri ogni email con outlook, anche quelle che ti comunicano la vincita di 1 gigaeuro. Internet è lento perché hai un ecosistema di virus ormai senzienti che si nutrono della tua adsl. Magari li puoi allevare come le api… Formattone immediato e reinstalla tutto!”
Pessima mossa: avendolo tu proposto, diventa automaticamente tuo compito dovuto.
Loro credono che ci vogliano un paio d’ore, mentre gli svelo un segreto conosciuto solo a pochi iniziati: a fare un bel lavoro si dovrebbe fare un backup dei loro giga di pornominchiate ripulite preventivamente dall’antivirus, formattone, driver aggiornati, windows update, ecc. …ti partono almeno tre serate. Poi riconfigura la posta e la connessione a internet (delle quali è tassativo perdere le password), poi reinstalla l’antivirus… altra serata devoluta in beneficienza!
Anatema su di voi! D’ora in poi, qualunque minimo problema a quella macchina è tua responsabilità immediata: ti chiameranno alle ore più improbabili soprattutto di sera e nei giorni festivi. “Ho installato la Nokia PC Suite, ma non va il bluetooth, non è che hai installato un Windows diverso da prima?” [non ti ho installato il bluetooth perchè non ce l’hai, babao!]
Ovvio che al momento della chiamata è prettamente trascurabile ciò che stai facendo, devi ascoltarli tanto “è solo una cosa da cinque minuti”.
I più, perplessi dal lavoro gli hai prospettato [così tanto tempo?!], portano il pc al negozietto sotto casa che per 80 euro pialla il disco e reinstalla Windows. Punto.
Trenta secondi dopo, ti chiamano maledicendo il negozietto perché non hanno messo i driver della stampante, non hanno installato la mail [e scommetto che XP non ha nemmeno l’SP2] quindi “Non hai cinque minuti per installarmi internet e la posta?” [e credi che sia sufficiente? Non hai nemmeno un antivirus]
Gli consigli quindi un antivirus/firewall, che ritieni adatto alla situazione e alle loro capacità, magari che non costi troppo. Il giorno dopo: “ma sai, il mio collega che ha un fratello all’IBM mi ha detto che è meglio il Supercazzola-Internet-Security-2010 e bla bla bla …se uso quello?” [fallo, così credi di essere al sicuro e dopo due mesi ci vuole l’esorcista per pulirti il pc]
Altri, senza portarti il pc, riescono ugualmente ad evocare in te Hannibal The Cannibal: sono quelli che in vista di un acquisto ti chiedono innumerevoli info su cosa comprare, come e perché, se i preventivi che hanno sono buoni… per poi ignorare regolarmente le tue considerazioni.
Acquistato l’oggetto misterioso e malefico, ti chiamano per configurarlo… Se si tratta di un portatile, appena dopo l’acquisto non lo portano nemmeno a casa… non lo aprono nemmeno, ma arriva direttamente a te per il primo avvio perché non sanno come fare.
Se lo acquistano online, tanto vale che mettano il tuo indirizzo di casa per la consegna… “Ma sai, non è proprio quello che dicevi tu, ma ho un amico commesso che mi ha detto che va bene lo stesso, poi tanto per quello che mi serve…” [Allora perché mi hai stressato due settimane con cataloghi e preventivi?!?]
La successiva e conseguente domanda, dopo aver acquistato un pc è sempre la solita: la indovinate? Bene, “Non è che hai un Office da darmi?” [no, li ho finiti, sai vanno via come il pane]
La seconda a breve distanza: “Ho installato emule ma non funziona. Come mai??” …cosa gli spieghi, le porte sul router? O gli IP dei server? Mi arrendo sconsolato… “Ma non è che puoi passare da me una sera dopo cena?” [certo, lavoro dieci ore al giorno, alla sera sono davvero impaziente di venire a casa tua per consentirti di scaricare da emule l’ultimo porno di Jenny Cavalca, e già che sono lì mi fai altre cento domande mentre smanetto]
La cosa più triste è che tutto, dalle periferiche ai pc, è corredato di un manuale comprensibile alla maggior parte degli esseri umani normodotati: ma è carta per il camino.
Nel peggiore dei casi è in PDF: “ma non c’è nemmeno il libretto di istruzioni”. Spesso però come nelle stampanti c’è un semplice foglio illustrato con il quick-start. Comprensibilissimo, pure io nonostante abbia un po’ di esperienza lo consulto sempre per evitare sorprese.
Perché non lo guardano nemmeno? Non è una pergamena maledetta scritta con il sangue di un eretico scomunicato. Si apre e si legge, se non compri le cose in Uzbekistan trovi pure sovente l’italiano scritto. “Ah ma io quelle istruzioni lì mica le capisco… non ci provo nemmeno; preferisco che fai tu che mi fido”.
Compensi: scordateveli. I più corretti qualcosa te lo riconoscono: diciamo un 30 euro per due ore e mezza di smadonnamenti? [10-12 euro/ora vabè almeno hanno fatto il gesto]. Gli unici apprezzabili sono quelli che si sdebitano per come gli è possibile: il meccanico che ti sconta pari ore di manodopera, chi a Natale ti regala un bel cesto di leccornie, almeno sono seri. Ovvio che tutto deve essere proporzionato.
I restanti, diciamo il 90% della “clientela”, abbassando il mento ed alzando le sopracciglia ti chiedono “Ma… ti devo qualcosa?”. Tradotto: “Non dovrò mica pagarti?!? Siamo amici!” [eh se “amici”… ma se non mi hai mai cagato e poi almeno la benzina per venire a casa tua, tirchio! non mi becchi più]
Scommetto che nessuno dice all’amico meccanico “Guarda, ho la macchina che va a tre cilindri, e ogni tanto si spegne… non è che passi una sera nel mio garage e le dai un’occhiata?”
Concludendo: fatevene una ragione. Nonostante i profusi elogi alla vostra competenza e lusinghe alla vostra disponibilità, il vero motivo per il quale si rivolgono a voi è la parola gratis. Opportunismo. Servizio a domicilio in ore serali o nel weekend, così essendo presenti vi possono chiedere “già che ci sei…” e farsi fare un tutorial espresso. [poi sogghignando ti chiedono “ma quante ore stai al pc per sapere tutte queste cose??” (che ****Edit da STAFF: alla prossima account sospeso! sei, noi furbi il pc ce lo facciamo sistemare… mica perdiamo tempo)]
E se il lavoro risulta essere più lungo del previsto? Allora “Beh, dai è già mezzanotte, domani si lavora… continueremo un’altra volta con calma! Sabato sera o domenica hai da fare?”
Solidarietà a tutti!!
Tutti noi che abbiamo a che fare con l’informatica per hobby o per lavoro abbiamo incontrato il classico amico, parente o collega che puntualmente ha problemi con il pc. Non lo senti per mesi, però quando chiama non è solo per sentire come stai, gli servi.
E’un rito al quale nessuno si può sottrarre… è inutile che vi nascondiate dentro l’armadio o in mansarda… vi troveranno… sono là fuori e cercano voi!
Un giorno, un signore che conosco solo di vista, mi intercetta per strada con “Ciao! Senti domani ti porto il mio pc…” [grazie, mi serviva giusto un muletto da tenere acceso per Boinc]
Anche i problemi più devastanti vengono ridotti a: “Hai cinque minuti per guardarmi il pc?”. Certo, perché ai loro occhi tu avendo ricevuto il “dono” dell’onniscienza informatica sei moralmente tenuto a mettere le tue conoscenze a disposizione gratuita di chi è meno fortunato di te.
E così inizia a manifestarsi l’arcana maledizione del “ragazzo del computer” che come le sabbie mobili inghiotte il malcapitato. Si inizia con interventi sporadici, per non dire di no, per rendere un favore, per aiutare sinceramente un collega, amico o parente… A volte anche per la soddisfazione un po’ vanesia di mostrare le proprie competenze.
Da questo punto in avanti, il passaparola è inevitabile: “…chiedi a questo mio amico, è bravo e disponibile, sicuramente passa a guardarti il pc! Ecco, ti do il suo cellulare così lo chiami, prova nelle ore pasti”. [mi raccomando, nelle ore pasti!]
E’fatta. Sei fregato.
Tutti, anche chi hai conosciuto pochi minuti prima, si sentono autorizzati a chiederti pareri, aiuti, idee… dando per scontata la tua assistenza disinteressata.
Idem sul posto di lavoro: se lavori nel settore o hai a che fare con l’informatica, non hai scampo! Tutti faranno di te il loro referente informatico-tecnico-tuttofare “gratuito”.
Dai navigatori satellitari alle rom per Nintendo DS, dalle console ai lettori MP3, dalla TV LCD ai cellulari: tu devi essere competente in tutto lo scibile informatico e delle telecomunicazioni. Anche per prodotti che non conosci, non ci sono mezze misure: se risolvi il problema sei un mago del computer, altrimenti sei una delusione… “Se non lo sai tu…”.
Conosci una persona, prime parole, ecc. “Di cosa ti occupi?” Un topo in trappola: “Lavoro in un’azienda…” “Si ma di preciso cosa fai?” “Ehm… sistemista informatico…” “Cioè?” “Aggiusto i computer” [risposta tagliata molto fine] “!!!Aaahh!!! ma allora sai usare bene il computer! Ma sai che è da un po’ che non riesco a fare funzionare emule, avrò mica un virus?!?” [amoxicillina, cpr da 1 g due volte al dì]
La descrizione dei problemi che ti fanno, specie telefonicamente, è perfettamente incomprensibile, ma loro si stupiscono se non capisci… “Quando avvio il pc, si apre una finestra al centro con scritto qualcosa e sotto ha il tasto OK. Cosa faccio?” “Cosa c’è scritto?” “Ah non ricordo più. Ma si dai! …sai quella con lo sfondo grigio che compare proprio al centro dello schermo… Ma posso cliccare su OK?”
Peggio ancora quando il pc non parte. “Ma inizia a caricare Windows o si ferma prima?” “Non so, è tutto nero e appaiono delle scritte” “Leggi cosa c’è scritto” “Non so, non ci capisco niente”
Chiaramente non si può dire di no a tutti. Per cordialità a volte non si può scaricare l’amico di un amico che ti ha raccomandato. Anche ai parenti mica puoi sempre dire di no… o lasciarli in panne quando magari usano il pc per la ditta in proprio.
Inizia così la fantozziana corsa alla scusa… sotto con la fantasia!
La più classica “mah, sai in questo periodo non ho molto tempo” è inutile. Sono preparatissimi e tenaci: “No, ma quando hai tempo eh, senza fretta” (…salvo poi metterti fretta dopo qualche giorno: “sai devo cercare e prenotare un albergo per la settimana bianca”) oppure “Se non hai tempo, ti porto il pc così lo guardi appena puoi” o ancora… “mi chiami quando hai cinque minuti così mi dici per telefono come fare”. [notare il “mi chiami” e il ”cinque minuti”]
Una soluzione, a scapito dell’orgoglio personale, è fingersi ignoranti in materia. “Si, ma io Vista non lo uso, sono rimasto a XP. Non so come funziona…” - “No, guarda non ho mai configurato una rete wi-fi, sicuramente al negozio all’angolo hanno più esperienza” – “Portalo in quel negozio là, hanno sicuramente tempo, competenza e mezzi per fare un buon lavoro …e so che i prezzi sono onesti…” [alla parola “prezzi” istantanea ritirata in stile Caporetto con “nooo behhh maaaa vado avanti ancora un po’ tanto poi lo cambio, prendo un portatile… poi ti chiederò]
Veramente i professionisti del settore hanno più esperienza, anche solo per la varietà di situazioni che affrontano, solo che hanno il pessimo vizio di farsi pagare per la loro professionalità…! Vero?!?
Un palliativo è quello dell’attesa: farli aspettare! Ovvero, non rispondere alle email o al telefono, posticipare l’intervento il più possibile accampando scuse, rendersi irreperibili. Se hanno davvero fretta troveranno un altro smanettone, o si rassegneranno a rivolgersi a qualche assistenza professionale.
Altra soluzione: metterli a conoscenza delle cose che hai fatto, giustificando con un piccolo riassunto scritto le cose che hai fatto e motivando così il motivo di tanto tempo impiegato. Utile anche come riferimento in futuro. Esempio: “Prima sera: backup dei dati e reinstallazione Windows. 2 ore – Seconda sera: Service pack e windows update vari 2,5 ore– Terza sera: drivers e antivirus 1 ora” ecc. chiaramente con più dettagli possibili. Molti davanti all’evidenza non possono ignorare il tempo impiegato e non riconoscerti qualcosa. [trovi anche quelli che fanno finta di nulla: “ah, grazie!”]
Anni fa l’opzione di portarti il pc era l’ultima risorsa, ora che molti hanno un portatile è la prima soluzione proposta: “ti posso dare il portatile, che è diventato lento?” [meno male, in questi giorni mi stavo davvero annoiando]
Ti guardano stupiti quando nei casi gravi gli rispondi: “Chiaro che è lento... l‘antivirus è aggiornato al 2001, non hai un firewall, la cronologia contiene siti porno sconosciuti anche a Google, installi tutti i crack e keygen che scarichi da emule e apri ogni email con outlook, anche quelle che ti comunicano la vincita di 1 gigaeuro. Internet è lento perché hai un ecosistema di virus ormai senzienti che si nutrono della tua adsl. Magari li puoi allevare come le api… Formattone immediato e reinstalla tutto!”
Pessima mossa: avendolo tu proposto, diventa automaticamente tuo compito dovuto.
Loro credono che ci vogliano un paio d’ore, mentre gli svelo un segreto conosciuto solo a pochi iniziati: a fare un bel lavoro si dovrebbe fare un backup dei loro giga di pornominchiate ripulite preventivamente dall’antivirus, formattone, driver aggiornati, windows update, ecc. …ti partono almeno tre serate. Poi riconfigura la posta e la connessione a internet (delle quali è tassativo perdere le password), poi reinstalla l’antivirus… altra serata devoluta in beneficienza!
Anatema su di voi! D’ora in poi, qualunque minimo problema a quella macchina è tua responsabilità immediata: ti chiameranno alle ore più improbabili soprattutto di sera e nei giorni festivi. “Ho installato la Nokia PC Suite, ma non va il bluetooth, non è che hai installato un Windows diverso da prima?” [non ti ho installato il bluetooth perchè non ce l’hai, babao!]
Ovvio che al momento della chiamata è prettamente trascurabile ciò che stai facendo, devi ascoltarli tanto “è solo una cosa da cinque minuti”.
I più, perplessi dal lavoro gli hai prospettato [così tanto tempo?!], portano il pc al negozietto sotto casa che per 80 euro pialla il disco e reinstalla Windows. Punto.
Trenta secondi dopo, ti chiamano maledicendo il negozietto perché non hanno messo i driver della stampante, non hanno installato la mail [e scommetto che XP non ha nemmeno l’SP2] quindi “Non hai cinque minuti per installarmi internet e la posta?” [e credi che sia sufficiente? Non hai nemmeno un antivirus]
Gli consigli quindi un antivirus/firewall, che ritieni adatto alla situazione e alle loro capacità, magari che non costi troppo. Il giorno dopo: “ma sai, il mio collega che ha un fratello all’IBM mi ha detto che è meglio il Supercazzola-Internet-Security-2010 e bla bla bla …se uso quello?” [fallo, così credi di essere al sicuro e dopo due mesi ci vuole l’esorcista per pulirti il pc]
Altri, senza portarti il pc, riescono ugualmente ad evocare in te Hannibal The Cannibal: sono quelli che in vista di un acquisto ti chiedono innumerevoli info su cosa comprare, come e perché, se i preventivi che hanno sono buoni… per poi ignorare regolarmente le tue considerazioni.
Acquistato l’oggetto misterioso e malefico, ti chiamano per configurarlo… Se si tratta di un portatile, appena dopo l’acquisto non lo portano nemmeno a casa… non lo aprono nemmeno, ma arriva direttamente a te per il primo avvio perché non sanno come fare.
Se lo acquistano online, tanto vale che mettano il tuo indirizzo di casa per la consegna… “Ma sai, non è proprio quello che dicevi tu, ma ho un amico commesso che mi ha detto che va bene lo stesso, poi tanto per quello che mi serve…” [Allora perché mi hai stressato due settimane con cataloghi e preventivi?!?]
La successiva e conseguente domanda, dopo aver acquistato un pc è sempre la solita: la indovinate? Bene, “Non è che hai un Office da darmi?” [no, li ho finiti, sai vanno via come il pane]
La seconda a breve distanza: “Ho installato emule ma non funziona. Come mai??” …cosa gli spieghi, le porte sul router? O gli IP dei server? Mi arrendo sconsolato… “Ma non è che puoi passare da me una sera dopo cena?” [certo, lavoro dieci ore al giorno, alla sera sono davvero impaziente di venire a casa tua per consentirti di scaricare da emule l’ultimo porno di Jenny Cavalca, e già che sono lì mi fai altre cento domande mentre smanetto]
La cosa più triste è che tutto, dalle periferiche ai pc, è corredato di un manuale comprensibile alla maggior parte degli esseri umani normodotati: ma è carta per il camino.
Nel peggiore dei casi è in PDF: “ma non c’è nemmeno il libretto di istruzioni”. Spesso però come nelle stampanti c’è un semplice foglio illustrato con il quick-start. Comprensibilissimo, pure io nonostante abbia un po’ di esperienza lo consulto sempre per evitare sorprese.
Perché non lo guardano nemmeno? Non è una pergamena maledetta scritta con il sangue di un eretico scomunicato. Si apre e si legge, se non compri le cose in Uzbekistan trovi pure sovente l’italiano scritto. “Ah ma io quelle istruzioni lì mica le capisco… non ci provo nemmeno; preferisco che fai tu che mi fido”.
Compensi: scordateveli. I più corretti qualcosa te lo riconoscono: diciamo un 30 euro per due ore e mezza di smadonnamenti? [10-12 euro/ora vabè almeno hanno fatto il gesto]. Gli unici apprezzabili sono quelli che si sdebitano per come gli è possibile: il meccanico che ti sconta pari ore di manodopera, chi a Natale ti regala un bel cesto di leccornie, almeno sono seri. Ovvio che tutto deve essere proporzionato.
I restanti, diciamo il 90% della “clientela”, abbassando il mento ed alzando le sopracciglia ti chiedono “Ma… ti devo qualcosa?”. Tradotto: “Non dovrò mica pagarti?!? Siamo amici!” [eh se “amici”… ma se non mi hai mai cagato e poi almeno la benzina per venire a casa tua, tirchio! non mi becchi più]
Scommetto che nessuno dice all’amico meccanico “Guarda, ho la macchina che va a tre cilindri, e ogni tanto si spegne… non è che passi una sera nel mio garage e le dai un’occhiata?”
Concludendo: fatevene una ragione. Nonostante i profusi elogi alla vostra competenza e lusinghe alla vostra disponibilità, il vero motivo per il quale si rivolgono a voi è la parola gratis. Opportunismo. Servizio a domicilio in ore serali o nel weekend, così essendo presenti vi possono chiedere “già che ci sei…” e farsi fare un tutorial espresso. [poi sogghignando ti chiedono “ma quante ore stai al pc per sapere tutte queste cose??” (che ****Edit da STAFF: alla prossima account sospeso! sei, noi furbi il pc ce lo facciamo sistemare… mica perdiamo tempo)]
E se il lavoro risulta essere più lungo del previsto? Allora “Beh, dai è già mezzanotte, domani si lavora… continueremo un’altra volta con calma! Sabato sera o domenica hai da fare?”
Solidarietà a tutti!!