(da Autoblog.it)
Ringraziamo XXX per un commento in cui ci ricorda l'eredità lasciata dalla passata gestione Volkwsagen, quella che sta ritornando ora al potere con l'entrata di Porsche nell'azionariato.
Cloni pluri-marca in ogni categoria, sotto i marchi VW, Audi, Skoda e Seat, modelli inopportuni come la Skoda Superb, sorella inutile della VW Passat. Oppure la VW Phaeton, macchina da invidia dirigenziale ai congressi, dove i manager VW erano costretti ad arrivare in Passat e vedere i colleghi Audi arrivare in A8. Tale è stato il successo della Phaeton che verrà ritirata dal mercato USA e la sua catena di montaggio verrà usata per produrre la Bentley Continental Flying Spur
La Bugatti Veyron, dalla lunga, difficile e costosa gestazione, simbolo di arroganza tecnologica fine a se stessa, nata quando Ferdinand Piech vide una concept Bugatti e disse "La prossima Bugatti dovrà essere così. E dovrà avere un motore da 1.000 cavalli e andare a 400 km/h". Tanto di cappello al gruppo che è riuscito a mettere in strada questa visione, ma viene da chiedersi: valeva la pena ?Per costruire un cambio in grado di mettere a terra la potenza terrificante del motore W16, è stato necessario il lavoro di 5 anni di un team di 50 ingegneri. Per il solo cambio. Messa in strada la macchina, per guadagnare gli ultimi 30 km/h di velocità massima, ci sono voluti incidenti, incendi, licenziamenti, per poi doversi inventare una macchina che cambia forma, e che in modalità "velocità max" non ha abbastanza deportanza da affrontare tranquillamente curve ad alta velocità, e necessità di un qualche grande lago salato americano per godersi i 400 km/h. E poco importa che Jeremy Clarkson la provi e la definisca "Fantastica. Totalmente, stupefacentemente fantastica, da fa uscire di testa e da restare con la bocca aperta".
E come non parlare della bella e cattivissima coupè Volkswagen W12 Nardò, la coupè a due posti, prima a montare il W12 ora presente su molte macchine del gruppo. In una versione aspirata da 600 cv, questo motore aveva spinto nel 2001 questa VW a stracciare il record di percorrenza sulle 24 ore: oltre 327 km/h di media, percorrendo quasi 8.000 km. Dati fenomenali, per il 2001: 350 km/h, 3,5 secondi da 0-100 km/h.
Qualcuno l'ha mai più vista ? Si è più vista nel gruppo VW una coupè con motore in posizione centrale e 4 ruote motrici che montasse il W12 ? No, dopo aver mostrato la propria stoffa, la W12 è rimasta lettera morta. La ricordiamo qui con alcune foto. Il gruppo VAG avrebbe potuto farne una Lamborghini, una Bugatti più "popolare" e vendibile della Veyron. Se ne sarebbe potuta fare una coupè Audi, anzichè dover aspettare 5 anni per fare la R8 su meccanica Gallardo.
E' curioso come sia rimasto in vita il culto dell'Ing. Piech, che dopo aver creato quasi dal nulla Audi come produttore di auto sportive ed eleganti, passato alla guida del gruppo VW si è lanciato in una corsa all'alto in ogni marca e alla perfezione tecnica quale che fosse il ritorno economico, lasciando a Bernd Pietschreder il compito di spiegare agli azionisti come mai "improvvisamente" vendite e conti del gruppo fossero in crisi, e la pipeline di sviluppo fosse piena di modelli con seri problemi. Al punto che Porsche, un produttore incomparabilmente più piccolo ha potuto acquisirne una quota "quasi" di controllo.
Ringraziamo XXX per un commento in cui ci ricorda l'eredità lasciata dalla passata gestione Volkwsagen, quella che sta ritornando ora al potere con l'entrata di Porsche nell'azionariato.
Cloni pluri-marca in ogni categoria, sotto i marchi VW, Audi, Skoda e Seat, modelli inopportuni come la Skoda Superb, sorella inutile della VW Passat. Oppure la VW Phaeton, macchina da invidia dirigenziale ai congressi, dove i manager VW erano costretti ad arrivare in Passat e vedere i colleghi Audi arrivare in A8. Tale è stato il successo della Phaeton che verrà ritirata dal mercato USA e la sua catena di montaggio verrà usata per produrre la Bentley Continental Flying Spur
La Bugatti Veyron, dalla lunga, difficile e costosa gestazione, simbolo di arroganza tecnologica fine a se stessa, nata quando Ferdinand Piech vide una concept Bugatti e disse "La prossima Bugatti dovrà essere così. E dovrà avere un motore da 1.000 cavalli e andare a 400 km/h". Tanto di cappello al gruppo che è riuscito a mettere in strada questa visione, ma viene da chiedersi: valeva la pena ?Per costruire un cambio in grado di mettere a terra la potenza terrificante del motore W16, è stato necessario il lavoro di 5 anni di un team di 50 ingegneri. Per il solo cambio. Messa in strada la macchina, per guadagnare gli ultimi 30 km/h di velocità massima, ci sono voluti incidenti, incendi, licenziamenti, per poi doversi inventare una macchina che cambia forma, e che in modalità "velocità max" non ha abbastanza deportanza da affrontare tranquillamente curve ad alta velocità, e necessità di un qualche grande lago salato americano per godersi i 400 km/h. E poco importa che Jeremy Clarkson la provi e la definisca "Fantastica. Totalmente, stupefacentemente fantastica, da fa uscire di testa e da restare con la bocca aperta".
E come non parlare della bella e cattivissima coupè Volkswagen W12 Nardò, la coupè a due posti, prima a montare il W12 ora presente su molte macchine del gruppo. In una versione aspirata da 600 cv, questo motore aveva spinto nel 2001 questa VW a stracciare il record di percorrenza sulle 24 ore: oltre 327 km/h di media, percorrendo quasi 8.000 km. Dati fenomenali, per il 2001: 350 km/h, 3,5 secondi da 0-100 km/h.
Qualcuno l'ha mai più vista ? Si è più vista nel gruppo VW una coupè con motore in posizione centrale e 4 ruote motrici che montasse il W12 ? No, dopo aver mostrato la propria stoffa, la W12 è rimasta lettera morta. La ricordiamo qui con alcune foto. Il gruppo VAG avrebbe potuto farne una Lamborghini, una Bugatti più "popolare" e vendibile della Veyron. Se ne sarebbe potuta fare una coupè Audi, anzichè dover aspettare 5 anni per fare la R8 su meccanica Gallardo.
E' curioso come sia rimasto in vita il culto dell'Ing. Piech, che dopo aver creato quasi dal nulla Audi come produttore di auto sportive ed eleganti, passato alla guida del gruppo VW si è lanciato in una corsa all'alto in ogni marca e alla perfezione tecnica quale che fosse il ritorno economico, lasciando a Bernd Pietschreder il compito di spiegare agli azionisti come mai "improvvisamente" vendite e conti del gruppo fossero in crisi, e la pipeline di sviluppo fosse piena di modelli con seri problemi. Al punto che Porsche, un produttore incomparabilmente più piccolo ha potuto acquisirne una quota "quasi" di controllo.