Iscrivibilità ASI: proposta di passare dai 20 ai 30 anni!

IVAN

Nuovo Alfista
15 Dicembre 2005
12,598
0
36
Treviglio (BG)
Come da titolo, ieri sera, parlando con altri soci del Registro Giulia, si discuteva sulla proposta di legge che porterebbe l'iscrivibilità delle autovetture di interesse storico dagli attuali 20 ai 30 anni.
Sinceramente il problema per la mia Alfa Romeo non sussiste avendo 34 anni suonati, però mi metto nei panni di tutti coloro che possegono una "signorina di 18/19 anni" e che speravano prossimamente di poterla far divenire "auto d'epoca.
Ora, visti i problemi che l'attuale esecutivo di governo sta affrontando, ben più seri per il futuro del paese, credo che slitterà questa legge; ma fino a quando?
Il problema serio è che sempre più auto vengono iscritte nei registri solo per usufruire delle agevolazioni economiche a cui sono soggette, così come è innegabile che molti cittadini extracomunitari posseggono autovetture vecchie (ndr. non d'epoca) e che ne tralasciano la cura.
Cosa bisogna aspettarsi quindi per i prossimi anni? Riusciremo a vedere a breve una 75 o una 164 con tesserino ASI? Sembrerebbe di si, per lo meno per i primi modelli...ma fino a quando?
Avete news in tal senso?
 
Basterebbe essere più selettivi e fiscali, da parte dell'ASI o chi di dovere, nell'iscrizione delle ventennali. Alla fine non credo sia difficile, per chi è del mestiere, identificare un appassionato da uno che vuole solo lo sconto su bollo ed assicurazione.
 
Spero di non attirare troppe ire dei possessori di auto sui 20 anni, ma sarei d'accordo con la proposta.... Una Dedra del 1989 o una 75 del 1987 non le vedo proprio come auto storiche, mi spiace :ka)
 
Arroww":22mjpoee ha detto:
Spero di non attirare troppe ire dei possessori di auto sui 20 anni, ma sarei d'accordo con la proposta.... Una Dedra del 1989 o una 75 del 1987 non le vedo proprio come auto storiche, mi spiace :ka)
sono auto che si vedono sempre più raramente.
E se c'è chi usa i furgoni "storici" per magazzino delle bancarelle, c'è anche chi cerca di preservare e conservare un pezzo di storia chen on sempre è solo un pezzo di ruggine
 
spino":xsvh5q37 ha detto:
Basterebbe essere più selettivi e fiscali, da parte dell'ASI o chi di dovere, nell'iscrizione delle ventennali. Alla fine non credo sia difficile, per chi è del mestiere, identificare un appassionato da uno che vuole solo lo sconto su bollo ed assicurazione.

quoto. Che poi i limiti di circolazione con le auto storiche ci sarebbero già (manifestazioni o raduni specifici documentati o altro). Se poi uno la usa tutti i giorni per caricarci il letame o la verdura per il mercato, allora va sanzionato.
 
yugs":280edae6 ha detto:
spino":280edae6 ha detto:
Basterebbe essere più selettivi e fiscali, da parte dell'ASI o chi di dovere, nell'iscrizione delle ventennali. Alla fine non credo sia difficile, per chi è del mestiere, identificare un appassionato da uno che vuole solo lo sconto su bollo ed assicurazione.

quoto. Che poi i limiti di circolazione con le auto storiche ci sarebbero già (manifestazioni o raduni specifici documentati o altro). Se poi uno la usa tutti i giorni per caricarci il letame o la verdura per il mercato, allora va sanzionato.
infatti ci sono già... anche le assicurazioni per le storiche non sono valide se il veicolo è utilizzato per lavoro (non per andare al lavoro... proprio per lavoro)
 
...sinceramente credo che ci vorrebbe un compromesso...25 anni, proprio come per le motociclette...tenendo presente che se ne vedranno sempre più in giro di storiche degli anni 80...proprio perchè sono stati gli anni in cui la motorizzazione dopo l'avvio avuto negli anni 70 è diventata davvero per tutti....una soluzione va trovata...almeno per fare chiarezza...
 
io opterei per un discorso di stato di conservazione dell'auto!
cioè chi ha una macchina datata,tentua a livello di sfasciacarrozze,per il semplice vantaggio economico allora niente agevolazioni...
chi invece la macchina la cura per il vero piacere di mantenere un pezzo di storia...ben vengano degli aiuti!
 
Su Automobilismo d'Epoca di questo mese c'è un bell'articoletto nell prime pagine su di un mio corregionale che a botte di carte bollate ha ottenuto che le sue auto con più di 20 anni (ma ancora lontane dai 30) usufruissero dell'attestazione di storicità senza alcuna iscrizione a Club...l'ha spuntata per quanto riguarda le agevolazioni del bollo per la regione Umbria...è un primo passo importante...sicuramente gli sarà costato quanto 15 bolli auto... :asd)
 
Non sono daccordo con nessun innalzamento dell'età in cui si inizia a parlare di "storicità".
Sono consapevole che in questa kaiser di nazione non vi sia molto raziocinio, ma....... il purgatorio verso le vecchie vetture con blocchi di circolazione, tassa di possesso a livelli inauditi e via discorrendo ha sicuramente creato uno stato di cose per cui chi ha una vecchia vettura può essere ricondotto a grandi linee a uno dei seguenti due gruppi:

1. chi non può permettersi una vettura nuova
2. chi vuol tenersi la propria vettura vecchia.

Al netto delle segate che vengono cianciate di inquinamento etc. (che segate erano, e segate rimangono, nel senso che se tieni all'inquinamento non fai tassazioni tali da "far comprare al cittadino la patente ecologista a caro prezzo") neppure è vero che si faccia una vera "selezione" di chi è appassioanto (quindi accede ai bonus) e chi no. Per stessa volontà dell'ASI, che evidentemente sente una certa aria di dissapori che speriamo distrugga il suo monopolio, creato per l'ignavia dei vari legislatori succedutisi, i club federati son stati invitati a "iscrivere di tutto". Laddove club meno potenti, meno rappresentati, meno visibili, meno dispensati di un potere inaudito dal legislatore, rompono le balle al povero aspirante socio perchè esso presenti e mantenga vetture DI QUALITA' e sia egli stesso un collezionista, od appassionato, di qualità.

Se la volontà ci fosse, si potrebbe risolvere in un modo che, se non tutela al millimetro sia l'appassionato che il legislatore, però di sicuro rende miglior servizio al cittadino di quanto il monopolista ASI non faccia.
La tangente che deve venir pagata all'ente PRIVATO torinese, criticato da più parti ed anche all'interno dello stesso, ma che è stato capace di creare un consenso su favori e politicume vario, ha da finire.
Han da finire le regioni le quali non vedono l'ora di mettere il cavillo per l'accesso alla tassazione agevolata, BEN CONSCIE e quindi COLPEVOLI del fatto che DI CERTO e di incontrovertibile in materia non esiste una cippa di niente.
Il legislatore NON SCRIVE che per accedere ai benefici si debba essere iscritti all'ASI, l'agenzia delle entrare si pronuncia sul fatto che NON esista obbligo di iscrizione a chicchessia, ma essendoci sotto una fetta di denaro cospicua (la tanto munta automobile, dalla notte dei tempi di questa vetusta e scalcinata repubblica) le regioni si pongono quasi al livello (a loro NON CONCESSO) di legiferare su importi, e chi paga quanto.

La questione umbra, se è quella che so, altro non è che una corretta interpretazione dello spirito della legge. Ricordiamo che l'ASI, nel 2000, venne incaricata di identificare i modelli da ella ritenuti "di interesse storico collezionistico". Fu una forzatura il voler interpretare "pro domo sua" la legge, dicendo "per me di interesse storico son solo quelle che iscrivo io e che ogni anno ho iscritte".

Indi per cui, realisticamente, con il grave peso erariale che hanno le vetture, venti anni, nel mondo di oggi in cui esistono fortissime limitazioni al traffico e tasse di possesso in crescendo, sono tanti.

E' anche vero che il limite si potrebbe elevare, prevedendo una AUTOMATICITA' del riconoscimento sulla base meramente anagrafica, ma si dovrebbe dare un peso erariale sull'auto ALLEGGERITO, e neppure di poco.....

Chiudo dicendo che in merito al "merito" del singolo esemplare...... la normativa non prevedeva nulla, perchè voleva tutelare ANCHE i veicoli in fase od in attesa di restauro.
Sarebbe quindi molto + idoneo dire che i veicoli certificati da club o associazioni storiche hanno accesso alle agevolazioni, salvo essere (le associazioni) passibili di controlli, verifiche e responsabili di quello che fanno in sede civile e penale cosicchè chi iscrive "tutto tanto per fare cassa" (e so di per certo che esistono) lo possono pur continuare a fare, rischiando però per bene il proprio culo ed il proprio portafogli.
Il club medesimo, RESPONSABILIZZATO (e cmq non solo, come attualmente UN club ovvero l'ASI), può anche decidere di iscrivere un veicolo decisamente malmesso ma di cui si assume la responsabilità di dire che è "di interesse storico e collezionistico" salvo poi dover dimostrarlo in sede di eventuale contestazione.
 
Top