- 12 Ottobre 2004
- 27,054
- 2
- 38
- 47
- Auto
- seat leon 5f 2.0 TDI black edition 2015 , ex 147 2003
La piccola targhetta "Q4" sulla coda indica una "Sportwagon" che sotto pelle è piuttosto diversa dalle altre.
A differenziarla, prima di tutto, una valida trasmissione 4x4 permanente con differenziale centrale autobloccante "Torsen", uno schema dall'impronta sportiveggiante regolato per inviare la maggior parte della coppia dietro e quindi privilegiare la spinta del retrotreno. Ci sono poi nuovi cerchi (vistosi ma belli) da 17 pollici e un assetto più rigido. Aumentata di qualche millimetro la luce da terra, per migliorare la versatilità di impiego.
Queste modifiche, nonostante i 150 chilogrammi di peso in più e il conseguente (lieve) peggioramento di consumi e prestazioni, hanno migliorato ulteriormente il comportamento stradale, già eccellente, della "156". La "Q4" è una macchina bella da guidare, che infonde al conducente una notevole sensazione di padronanza e sicurezza, anche nelle situazioni limite. Lo sterzo, perfetto per prontezza e progressività, si è liberato delle reazioni dovute alla coppia motrice e permette di controllare con molta precisione la vettura anche sui percorsi tortuosi in bassa aderenza affrontati in piena accelerazione.
Non mancano, ovviamente, i sistemi di controllo elettronico di trazione e stabilità, ma il loro intervento, piuttosto raro grazie alle doti dinamiche della vettura, è ottimamente calibrato e non compromette il piacere di guida. I freni sono potenti e ben modulabili mentre il cambio manuale a sei rapporti ha una buona manovrabilità ma corse d'innesto un po' lunghe.
Quanto al motore, si tratta di un'unità ben conosciuta: il JTD "M-Jet 16V", qui nella versione da 150 cavalli, fa onestamente il proprio lavoro, assicurando una certa vivacità soprattutto oltre i 2000 giri al minuto, regime al di sotto del quale evidenzia un po'di pigrizia.
A differenziarla, prima di tutto, una valida trasmissione 4x4 permanente con differenziale centrale autobloccante "Torsen", uno schema dall'impronta sportiveggiante regolato per inviare la maggior parte della coppia dietro e quindi privilegiare la spinta del retrotreno. Ci sono poi nuovi cerchi (vistosi ma belli) da 17 pollici e un assetto più rigido. Aumentata di qualche millimetro la luce da terra, per migliorare la versatilità di impiego.
Queste modifiche, nonostante i 150 chilogrammi di peso in più e il conseguente (lieve) peggioramento di consumi e prestazioni, hanno migliorato ulteriormente il comportamento stradale, già eccellente, della "156". La "Q4" è una macchina bella da guidare, che infonde al conducente una notevole sensazione di padronanza e sicurezza, anche nelle situazioni limite. Lo sterzo, perfetto per prontezza e progressività, si è liberato delle reazioni dovute alla coppia motrice e permette di controllare con molta precisione la vettura anche sui percorsi tortuosi in bassa aderenza affrontati in piena accelerazione.
Non mancano, ovviamente, i sistemi di controllo elettronico di trazione e stabilità, ma il loro intervento, piuttosto raro grazie alle doti dinamiche della vettura, è ottimamente calibrato e non compromette il piacere di guida. I freni sono potenti e ben modulabili mentre il cambio manuale a sei rapporti ha una buona manovrabilità ma corse d'innesto un po' lunghe.
Quanto al motore, si tratta di un'unità ben conosciuta: il JTD "M-Jet 16V", qui nella versione da 150 cavalli, fa onestamente il proprio lavoro, assicurando una certa vivacità soprattutto oltre i 2000 giri al minuto, regime al di sotto del quale evidenzia un po'di pigrizia.
