Le autorità sanitarie britanniche hanno lanciato un appello
rivolgendosi soprattutto alle orchestre di tutta Europa
LONDRA - Lo chiamano Piano Man. Perché non ha un nome, non parla, non ricorda nulla. Però davanti a un pianoforte riprende vita e suona, per ore, senza fermarsi più. Una storia drammatica e affascinante, quella che vede protagonista uno sconosciuto fra i venti e i trent'anni, trovato mentre vagabondava per le strade di Sheerness, una località marittima del Kent, in abito nero e cravatta completamente zuppo d'acqua. E muto. Ora i servizi sociali britannici hanno lanciato un appello per scoprire la sua identità. Rivolgendosi, in modo particolare, alle orchestre di tutta Europa.
E' il 7 aprile. Una pattuglia in giro per Sheerness intercetta il vagabondo. Gli agenti si fermano, chiedono se ha bisogno d'aiuto, non ricevono alcuna risposta. L'uomo sembra stordito, smarrito. Lo conducono presso il Medway Maritime Hospital. Anche lì, nemmeno una parola.
Poi, la sorpresa. Che arriva quando i sanitari gli forniscono carta e penna affinché possa scrivere qualcosa di sé. E lui disegna, con dovizia di dettagli, un pianoforte. Viene accompagnato all'interno della cappella dell'ospedale. Si mette al piano. E non si ferma più, lasciando di stucco tutto lo staff medico con una performance degna di un grande maestro. Ma di lui non si riesce a sapere nulla. Neanche con l'ausilio di alcuni interpreti, ingaggiati per scoprire se l'uomo fosse di altra nazionalità
L'uomo ora è ricoverato presso una unità di salute mentale di un altro nosocomio, il West Kent NHS and Social Care Trust. "Mostra segni di forte stress, probabilmente ha subito un trauma" ha detto Michael Camp, l'assistente sociale che lo ha seguito al momento del ricovero al Medway. "E' molto vulnerabile - ha aggiunto - e non si può lasciare andare via da solo, è come se fosse spaventato da qualcosa. Solo davanti al pianoforte ha ripreso vita".
L'appello è stato raccolto con grande partecipazione, e i servizi sociali britannici hanno già ricevuto centinaia di segnalazioni, ora al vaglio degli esperti. Allo scopo è stato messo a disposizione un servizio telefonico permanente.
(16 maggio 2005)
http://www.repubblica.it/2005/e/sezioni ... piano.html
rivolgendosi soprattutto alle orchestre di tutta Europa
LONDRA - Lo chiamano Piano Man. Perché non ha un nome, non parla, non ricorda nulla. Però davanti a un pianoforte riprende vita e suona, per ore, senza fermarsi più. Una storia drammatica e affascinante, quella che vede protagonista uno sconosciuto fra i venti e i trent'anni, trovato mentre vagabondava per le strade di Sheerness, una località marittima del Kent, in abito nero e cravatta completamente zuppo d'acqua. E muto. Ora i servizi sociali britannici hanno lanciato un appello per scoprire la sua identità. Rivolgendosi, in modo particolare, alle orchestre di tutta Europa.
E' il 7 aprile. Una pattuglia in giro per Sheerness intercetta il vagabondo. Gli agenti si fermano, chiedono se ha bisogno d'aiuto, non ricevono alcuna risposta. L'uomo sembra stordito, smarrito. Lo conducono presso il Medway Maritime Hospital. Anche lì, nemmeno una parola.
Poi, la sorpresa. Che arriva quando i sanitari gli forniscono carta e penna affinché possa scrivere qualcosa di sé. E lui disegna, con dovizia di dettagli, un pianoforte. Viene accompagnato all'interno della cappella dell'ospedale. Si mette al piano. E non si ferma più, lasciando di stucco tutto lo staff medico con una performance degna di un grande maestro. Ma di lui non si riesce a sapere nulla. Neanche con l'ausilio di alcuni interpreti, ingaggiati per scoprire se l'uomo fosse di altra nazionalità
L'uomo ora è ricoverato presso una unità di salute mentale di un altro nosocomio, il West Kent NHS and Social Care Trust. "Mostra segni di forte stress, probabilmente ha subito un trauma" ha detto Michael Camp, l'assistente sociale che lo ha seguito al momento del ricovero al Medway. "E' molto vulnerabile - ha aggiunto - e non si può lasciare andare via da solo, è come se fosse spaventato da qualcosa. Solo davanti al pianoforte ha ripreso vita".
L'appello è stato raccolto con grande partecipazione, e i servizi sociali britannici hanno già ricevuto centinaia di segnalazioni, ora al vaglio degli esperti. Allo scopo è stato messo a disposizione un servizio telefonico permanente.
(16 maggio 2005)
http://www.repubblica.it/2005/e/sezioni ... piano.html