Filtro antiparticolato - FUTURO DA CHIARIRE

giangirm

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11 Ottobre 2004
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Roma
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Filtro antiparticolato - FUTURO DA CHIARIRE (07/04/2005)

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Audi, BMW, Mercedes, Smart, Volkswagen (e la lista è destinata ad ampliarsi con l'andare del tempo): sono sempre di più i costruttori che annunciano la progressiva adozione del filtro antiparticolato (nell'immagine, quello della "Passat") sulle macchine equipaggiate con motore turbodiesel.

I comunicati stampa si somigliano tutti: indifferentemente, le operazioni saranno portate a termine "entro il 2006" o "a partire dall'autunno del 2005" e, nella maggior parte dei casi, saranno eseguibili anche alle vetture già immatricolate. Lo scopo è evidente: avere una gamma composta tutta da vetture Euro 4 senza dover mettere pesantemente mano ai motori. Ci sono alcuni punti da chiarire, però.

Innanzi tutto, serve ribadire che non è che i costruttori siano diventati di colpo tutti generosi e più sensibili alle esigenze dell'ambiente. Semplicemente, sono obbligati a comportarsi così, visto che dal 2006 potranno vendere solo modelli omologati Euro 4 e che già adesso molte concessionarie faticano a smaltire le scorte di Euro 3 rimaste (più penalizzate in caso di blocchi del traffico).

Conviene spiegare, inoltre, che attualmente il filtro antiparticolato montato in seconda battuta non modifica la macchina dal punto di vista "burocratico": se è omologata Euro 2 o 3, resta così, anche se inquina di meno. È una questione di sensibilità ecologica e basta, insomma: in caso di blocco, filtro o meno, si resta a piedi. L'unico vantaggio concreto, come auspicano alcune Case (BMW, per esempio), si avrebbe se il Governo promuovesse agevolazioni fiscali per i proprietari di vetture con blocco del particolato, come già avviene in alcuni Paesi europei.

Resta da stabilire, infine, se i filtri montati a posteriori siano equivalenti a quelli installati in catena di montaggio. Se così fosse, gli stessi costruttori potrebbero farsi carico di produrre la documentazione necessaria per aggiornare la carta di circolazione delle macchine circolanti e permettere, a quel punto, un reale "trasformazione", magari, da Euro 3 a Euro 4.

Tenete ben presente tutto questo, se andate a comprare un'auto nuova entro la fine dell'anno. E non fatevi imbonire dal venditore con la favoletta della "Casa all'avanguardia che ha deciso di mettere il filtro antiparticolato su tutte le diesel" (perché, a questo punto, è più all'avanguardia Peugeot, che da anni lo utilizza su buona parte dei modelli). Ancora: se cercano di rifilarvi un'Euro 3, pretendete almeno un generoso sconto.
 
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