La causa primaria delle code è... il mancato rispetto della distanza di sicurezza seguito dal puro eccesso di traffico.
Può sembrare paradossale ma in effetti è ovvio.
Immaginate che la strada sia un tubo e i veicoli siano il fluido che vi scorre dentro: come ogni tubo essa possiede una portata massima (nel nostro caso in auto al secondo) mentre il fluido vi scorre dentro, e tale portata è determinata anche dalla densità del fluido stesso (il numero di veicoli per unità di spazio, diciamo auto per Km).
Possiamo pompare auto nella strada e tutto funzionerà bene perchè il fluido entra ed esce (da due punti arbitrari che possiamo considerare inizio e fine del tratto che stiamo osservando) sino a quando la densità non approssimi la massima capacità del tubo. In questa condizione di stabilità critica supponiamo che entrino ed escano dal tubo la medesima quantità di auto in ogni istante: i guidatori mantengono una distanza tra loro e la vettura che li precede (non vedono alle loro spalle e non importa che siano in grado di farlo) tale da offrire loro una percezione di "sicurezza" (errata
perchè sappiamo bene che in generale nessuno mantiene una distanza di sicurezza adeguata, ma facciamo finta che sia così) e al tempo stesso conservare una velocità il più possibile costante e -auspicabilmente- elevata.
Qui iniziano le cose interessanti. Che succede se entra sulla strada una vettura più del tollerabile?
Un guidatore A osserverà che la distanza tra se e la vettura che lo precede è troppo poca, evento causato dall'ingresso dell'n-ma vettura che ha occupato spazio (le auto hanno una dimensione fisica incomprimibie, eccetto quelle di produzione cinese ma questa è un'altra faccenda). Quindi egli frenerà per mantenere la distanza di sicurezza.
Ora, siccome nessuno ha i riflessi di Flash, quando ci frenano davanti passa un certo intervallo di tempo (tempo di reazione, alcuni decimi di secondo in media eccetto InterNik che può a) frenare PRIMA che gli altri rallentino oppure b) scuotere il manto stradale scaraventando la coda intera di fronte a se nel subspazio e accelerare felice verso la destinazione) e questo intervallo di tempo fa si che il guidatore B, che segue A ad una incollatura, si trovi a sua volta a disagio con la distanza di sicurezza: siccome ha consumato spazio extra nel tempo di reazione egli frenerà in modo più energico per compensare, e questo renderà altrettanto infelice il guidatore C alle sue spalle il quale disporrà di ancora meno spazio...
Morale, all'ingresso di una vettura di troppo la gente inizia a RALLENTARE. Sempre di più. Frenando sempre di più. Immaginate la sequenza e capirete che dopo un certo numero di macchine la distanza di sicurezza si sarà ridotta quasi a zero, e in funzione di parametri quali velocità del traffico e distanze relative tra vetture seguenti qualcuno dovrà scegliere tra
tamponamento e
fermi tutti. Dietro chi si è fermato si fermeranno tutti per un certo periodo di tempo.
Naturalmente, a meno che la causa di tutti questi casini sia immobile (incidente, blocco stradale) l'effetto fisarmonica procede progressivamente verso le file più arretrate mentre le prime vetture si riassestano in velocità (i guidatori A e B, e probabilmente anche C e D se sono stati bravi, non si sono fermati). Perciò una perturbazione minima causa un disagio temporaneo che si esprime in un forte rallentamento seguito da una ripresa della velocità.
Se invece si supera in modo significativo la capienza massima della strada, per il meccanismo descritto sopra l'entità del rallentamento a fisarmonica assume dimensioni importanti e un sacco di gente si ferma anche se nessuno davanti crea un reale ostacolo. L'unica risorsa che scarseggia è lo spazio disponibile... il che è logico, dato che una strada priva di spazio vedrà al limite una fila continua di macchine ferme. E questo spiega perchè nelle Vere Grandi Code quasi sempre ci troviamo fermi e poi si riparte senza una ragione apparente.
Come si evita questo? Semplice! NON SI DEVE FRENARE NEL TRAFFICO. E per ottenere questo risultato la via più ovvia è... mantenere una adeguata distanza di sicurezza
(che bella scoperta)