Struttura sanitaria o meno, io tutelo per primo chi non si lascia andare a dipendenze che siano di pericolo lesivo e potenzialmente grave/immediato per la collettività.
Il fumo avrà ammazzato di cancro, ed il fumo passivo (peraltro evitabile) pure, ma non mi pare sia motivo di morte violenta men che meno a scapito di terzi del tutto "ignari".
Non confondiamo quindi la sigaretta con altri comportamenti ben peggiori, perchè di sto pseudo perbenismo nonchè della condanna del fumo non se ne può più. Cerchiamo di essere seri.
Mio padre è malato psichico oramai cronico. Avere in casa una persona del genere credo farebbe essere più realisti, meno comprensivi e benpensanti.
Il danno potenziale che può essere cagionato, per colpa o dolo, da persone affette da una certa patologia cronica impone provvedimenti restrittivi. Non mi pare che per omicidio o tentato omicidio, quindi una pericolosità palesata, si stia in giro serenamente al mare (in Italia sì, ma mi pare che tutti si condanne questo status quo). Questa gente, recidiva, dovrebbe essere la REALE capacità sia di determinare quanto sia o non sia pericolosa, recidivante etc.. E di tenerla dentro una struttura diciamo "protetta".
Avendo avuto nel 2007 un episodio poco edificante in casa posso assicurarti che, adducendo mancanza di risorse, ma anche di interesse, la persona affetta da certe patologie te la spediscono a casa in un amen.
Ed alla fine questa è gente cui manca un freno proprio. Perchè nell'alcool abbiamo avuto nella nostra vita tutti un motivo per rifugiarci, così come tutti avremmo potuto trascendere e diventare "matti", chi più chi meno, ma ci siamo sempre FRENATI.
Un comportamento definito normale è quello che FRENA...... chi non frena evidentemente ha una mancanza che è potenzialmente di danno per la società e questo freno non è che ti viene inculcato dall'alto, o dalla struttura sanitaria. Non ce l'hai, e punto e basta.
Eppure appare molto evidente, se guardiamo alle nuove leve, la pericolosità propria e per gli altri derivante da questo freno. Se la persona, di suo, non l'ha, è la società intorno che deve provvedere a "mettere in sicurezza". Mi dispiace, ma su certe cose non transigo. E sia ben chiaro, che mio padre è comunque sempre mio padre. Ma non sono nè cieco nè falsamente ipocrita o buonista.