Congresso USA: nulla di fatto sull'aiuto ai costruttori

cuoresportivo86

Nuovo Alfista
9 Febbraio 2005
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Taranto
15 miliardi di Dollari. Un supervisore dai temutissimi poteri. Una data limite. Il Congresso degli Stati Uniti ha approvato il piano di aiuto per risollevare Chrysler, Ford e General Motors dalla profonda crisi ponendo, però, alcuni paletti. Gli aiuti verranno si concessi, ma il radicale processo di ristrutturazione dovrà essere intrapreso entro il 31 marzo.

In caso opposto, il supercommissario (non ancora nominato) potrà addirittura condurre al patibolo il poco oculato costruttore decretandone il fallimento immediato. Ma non solo: sarà lo stesso “zar”, come viene definito da Repubblica, ad avallare tutte le spese superiori ai 25 milioni di Dollari. Non si conoscono ancora i dettagli di questo epocale accordo, se non le modalità di finanziamento: 5% per i primi cinque anni, 9% per i rimanenti due.


Ghosn al timone di GM: CNN rafforza l'ipotesi, ma tira in ballo anche Marchionne!

Il Governo americano avrà pure concesso il prestito (in forma ridotta, 15 miliardi contro i 34 richiesti) alle Big Three, ma in cambio del fiume di danaro, ha ottenuto di poter mettere bocca negli affari interni delle case di Detroit. In particolare, a Washington, non va proprio giù il management attuale delle Tre Sorelle, ritenuto responsabile degli sconquassi attuali. Al centro del mirino c’è soprattutto Rick Wagoner, CEO GM, sempre meno ben visto dal Governo americano, che preme per la sua sostituzione. Ma con chi?
Sorprendentemente (ma nemmeno troppo, visto che lo avevamo già anticipato), pare che gli americani siano sulle tracce di Carlos Ghosn, manager di grande successo internazionale, da quasi un decennio al timone di Renault-Nissan, che -guarda caso- è l’ultimo dei grandi matrimoni d’interesse siglati a fine anni ‘90 a essere rimasto in piedi. Colui che ha resuscitato Nissan potrebbe dunque essere l’uomo giusto anche a Detroit.

Ma la CNN non si concentra su un solo nome e amplia la rosa dei “papabili” a Robert Lane, presidente Deere & Co., John Rice, vice presidente General Electric e -udite udite- Sergio Marchionne, il cui operato in Fiat Automobiles è evidentemente tenuto in grossa considerazione dagli addetti ai lavori d’Oltreoceano. Chi conquisterà il Regno del Michigan?
 
ecco... bella cazzata....

così continuano a salvare ste aziende che producono quei barconi di auto da 6000 di cilindrata e non innovano per niente... poi il bello è che sono andati tutti con la coda tra le gambe al congresso a chiedere i soldi con le macchine ecologiche a sto giro... invece di andare col jet privato come la volta prima.. fan ridere..

comunque ciò porterà ad una serie di aiuti anche in Europa... invece che fare una bella selezione naturale (ergo: sopravvivono solo i migliori e quelli che hanno investito meglio..)

bah.. amen
 
Rickyno":3u8mi286 ha detto:
ecco... bella cazzata....

così continuano a salvare ste aziende che producono quei barconi di auto da 6000 di cilindrata e non innovano per niente... poi il bello è che sono andati tutti con la coda tra le gambe al congresso a chiedere i soldi con le macchine ecologiche a sto giro... invece di andare col jet privato come la volta prima.. fan ridere..

comunque ciò porterà ad una serie di aiuti anche in Europa... invece che fare una bella selezione naturale (ergo: sopravvivono solo i migliori e quelli che hanno investito meglio..)

bah.. amen

E' di ieri sera la notizia che non è stato approvato il piano che doveva salvare GM e Ford. Per fine anno probabilemte andranno in amministrazione controllata.

A parte le battute del tipo "meglio tanto producono solo cassoni" qui il discorso è molto più serio di quanto si pensi.

Se dovessero fallire GM e Ford, tenendo conto anche dell'indotto di lavoro che creano, la disoccupazione negli USA balzerebbe di colpo al 10%... le conseguenze sull'economia mondiale potete immaginarle da soli...
 
Non passa il salvataggio per le tre di Detroit

Salta il salvataggio da 14 miliardi di dollari per Chrysler, GM e Ford: al senato USA è mancato l’accordo con i repubblicani, che chiedevano anche tagli dei salari agli operai.

La notizia colpisce in modo particolare GM e Chrysler, che hanno dichiarato di non avere fondi sufficienti ad arrivare alla fine del mese. Entrambe hanno già chiesto assistenza a studi legali specializzati in diritto fallimentare.

La grande preoccupazione per l’industria automobilistica americana è che l’attuale situazione economica impedirebbe una “ordinaria” procedura secondo il Capitolo 11, che prevede la protezione dai creditori mentre si ristrutturano i debiti. Il risultato più probabile sarebbe la liquidazione, con effetto a catena su milioni di posti di lavoro (prima quelli dei produttori di auto, a seguire quelli dei fornitori).

La speranza attuale per Detroit è che l’attuale amministrazione USA conceda un prestito ponte, in attesa che, a gennaio, il nuovo presidente e il nuovo congresso USA riconsiderino la questione.


Dico solo che è uno schifo..........siamo quasi nel 2009 e la gente deve ancora rischiare il posto di lavoro nonostante lavorano o lavoravano con aziende grosse, dal punto di vista d'immagine sicuramente :KO) :KO) :KO) Che vergogna sto mondo........... :( Ma non ho capito bene perchè non è stato approvato, prima si e poi no?
 
cuoresportivo86":ql0vzxtb ha detto:
Non passa il salvataggio per le tre di Detroit

Salta il salvataggio da 14 miliardi di dollari per Chrysler, GM e Ford: al senato USA è mancato l’accordo con i repubblicani, che chiedevano anche tagli dei salari agli operai.

La notizia colpisce in modo particolare GM e Chrysler, che hanno dichiarato di non avere fondi sufficienti ad arrivare alla fine del mese. Entrambe hanno già chiesto assistenza a studi legali specializzati in diritto fallimentare.

La grande preoccupazione per l’industria automobilistica americana è che l’attuale situazione economica impedirebbe una “ordinaria” procedura secondo il Capitolo 11, che prevede la protezione dai creditori mentre si ristrutturano i debiti. Il risultato più probabile sarebbe la liquidazione, con effetto a catena su milioni di posti di lavoro (prima quelli dei produttori di auto, a seguire quelli dei fornitori).

La speranza attuale per Detroit è che l’attuale amministrazione USA conceda un prestito ponte, in attesa che, a gennaio, il nuovo presidente e il nuovo congresso USA riconsiderino la questione.


Dico solo che è uno schifo..........siamo quasi nel 2009 e la gente deve ancora rischiare il posto di lavoro nonostante lavorano o lavoravano con aziende grosse, dal punto di vista d'immagine sicuramente :KO) :KO) :KO) Che vergogna sto mondo........... :( Ma non ho capito bene perchè non è stato approvato, prima si e poi no?

Praticamenti non è passato perchè i repubblicani pretendevano l'allineamento del costo della mano d'opera con le altre case automobilistiche, cioè a 50€ medi lordi orari contro i 70€ lordi orari attuali.
 
Marcon":2vxzh03w ha detto:
Rickyno":2vxzh03w ha detto:
ecco... bella cazzata....

così continuano a salvare ste aziende che producono quei barconi di auto da 6000 di cilindrata e non innovano per niente... poi il bello è che sono andati tutti con la coda tra le gambe al congresso a chiedere i soldi con le macchine ecologiche a sto giro... invece di andare col jet privato come la volta prima.. fan ridere..

comunque ciò porterà ad una serie di aiuti anche in Europa... invece che fare una bella selezione naturale (ergo: sopravvivono solo i migliori e quelli che hanno investito meglio..)

bah.. amen

E' di ieri sera la notizia che non è stato approvato il piano che doveva salvare GM e Ford. Per fine anno probabilemte andranno in amministrazione controllata.

A parte le battute del tipo "meglio tanto producono solo cassoni" qui il discorso è molto più serio di quanto si pensi.

Se dovessero fallire GM e Ford, tenendo conto anche dell'indotto di lavoro che creano, la disoccupazione negli USA balzerebbe di colpo al 10%... le conseguenze sull'economia mondiale potete immaginarle da soli...


beh io tanto peggio di così non posso stare.... al massimo finisco sotto un ponte... vorrà dire che ci sarà + gente a farmi compagnia hehe
 
sulla crisi GM ecc sentendo colleghi in mensa oggi, pare che ci sia di base un problema proprio di gestione delle innumerevoli proprietà del Brand (anche enti assicurativi e "pensionistici" a quanto dicono) e che gliaiuti stanziati dovrebbero aiutare il comparto auto in minima parte. ma non son sicurissimo di ciò che ho sentito.
 
Io correggerei il titolo del post ;)

ps. Quello che sembra sfuggire ai giornalari italiani, che certo non brillano per acume, è che le case automobilistiche americane (come quasi tutte le aziende americane per i lavoratori su suolo USA) hanno un sistema pensionistico interno. Questo significa in soldoni che diversamente da noi europei, dotati di previdenza sociale, se l'azienda finisce a gambe per aria non solo c'è gente che perde il posto di lavoro ma i pensionati di quell'azienda perdono (tutti, istantaneamente) la pensione. Questo dovrebbe spiegare perchè si preoccupino tanto di aiutare le aziende, oltre alle ovvie ripercussioni economiche e sull'indotto.
 
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