ieri leggevo quest' articolo (su repubblica)
ho evidenziato una parte
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Adiconsum: presto il formato 16:9
"Col 4:3 a rischio le tv widescreen"
I NORMALI programmi Tv rischiano di danneggiare i nuovi, costosi televisori "widescreen", che ormai sono lo standard: a lanciare l'allarme agli utenti è Adiconsum, associazione di difesa dei consumatore, che adesso chiede al parlamento di aggiungere un emendamento alla finanziaria per risolvere il problema.
Il problema di fondo è un paradosso: in questi anni la tecnologia dei televisori ha fatto grandi passi avanti, gli schermi sono diventati piatti, ad alta definizione e "widescreen", ma le emittenti italiane hanno continuato imperterrite a trasmettere nel vecchio modo. I programmi Tv su tutte le reti analogiche e in quasi tutti i canali di Sky sono infatti in un formato che è adatto alle vecchie Tv a scatola, a 4:3, dove lo schermo è un rettangolo quasi quadrato. Il widescreen invece è in formato 16:9, un rettangolo allungato ai lati. È una miglioria perché il widescreen meglio dei 4:3 riesce ad abbracciare l'arco visivo dell'utente, da sinistra a destra. Tutte le nuove Tv, infatti, sono così. I film in Dvd sono, ugualmente, in widescreen.
Che succede, invece, quando su una Tv widescreen si vedono programmi trasmessi in 4:3? Ci sono tre alternative, offerte dai menu della Tv: deformare l'immagine per adattarla ai 16:9, fare zoom, o trasmetterla così com'è al centro dello schermo. Tutte e tre le possibilità hanno inconvenienti. La prima rende le figure e le persone appiattite e un po' tozze. La seconda fa perdere alcune porzioni di immagini ai bordi. La terza conserva la fedeltà dell'immagine: la Tv utilizza l'artificio di creare ai bordi dello schermo due fasce nere, per tagliarlo e trasmettere nel mezzo il programma 4:3.
Peccato che così si rischia di danneggiare la Tv, come denuncia Adiconsum, che ha trovato questa avvertenza in un manuale di una Tv Samsung: "Su un Tv Lcd, l'uso del formato 4:3 per un periodo prolungato può lasciare traccia dei bordi sulla parte sinistra, destra e centrale del video a causa delle differenti emissioni luminose dello schermo". Per di più, "Questo tipo di danni non è coperto da garanzia".
Le fasce nere, insomma, tendono a restare impresse sui pixel. La cosa grave- riflette Adiconsum- è che l'utente ha speso molti soldi per dotarsi di una nuova Tv e poi, se non vuole rischiare di danneggiarla, si ritrova a vedere i programmi Tv in modo peggiore che sui vecchi televisori.
Da qui la proposta di Adiconsum, che approfitta dell'attenzione che questa Finanziaria sta dedicando al digitale terrestre. Da una parte Adiconsum applaude al fatto che i nuovi emendamenti approvati "determinano con chiarezza la destinazione dei nuovi fondi, per consentire, così come richiesto dall'associazione, l'acquisto agevolato di decoder digitali terrestri, satellitari o via cavo alle fasce deboli della popolazione e l'avvio di efficaci campagne informative", si legge in una nota.
Dall'altra, chiede al parlamento di fare un passo in più e aggiungere un emendamento che obblighi dal primo gennaio 2009 le emittenti a trasmettere in 16:9. Data propizia, perché da allora cesserà la vendita di Tv dotate di sintonizzatori analogici. Si noti che i programmi in 16:9 si vedranno comunque bene sulle vecchie Tv 4:3; solo, saranno create due bande, in alto e in basso sullo schermo (avviene lo stesso ora con i Dvd). Nel resto d'Europa, il fenomeno del widescreen ha già toccato il cuore delle emittenti: per esempio, la Rtl tedesca ha appena annunciato che dal 2008 passerà ai 16:9.
Insomma, senza dubbio il futuro prossimo è per il widescreen; adesso resta da vedere quando le emittenti italiane vi si adegueranno e se sarà necessaria una legge per metterle sulla via del nuovo.