Caso Fiat-Great Wall: questa poi...

denny1977

Nuovo Alfista
10 Agosto 2009
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Novara
Ragazzi, leggete leggete! :?: :?: :?: :?:
Questa poi non me la sarei mai aspettata, non avrei mai creduto di leggere una cosa del genere ( http://www.quattroruote.it/news/articol ... ice=208042 )... :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: (e rido per non piangere...).

Premio faccia di bronzo 2009...
'Che i cinesi fossero tipetti sfrontati, specie negli affari, si sapeva. Ma anche il più smaliziato degli osservatori non può rimanere insensibile di fronte alla straordinaria faccia tosta mostrata dalla Great Wall, che ha avviato un'azione legale nei confronti della Fiat per una presunta violazione di segreti industriali.
In pratica, la casa cinese, che dai torinesi era stata portata in tribunale con l'accusa di essersi "ispirata" alla Panda per la loro Peri (nelle foto, dall'alto), ribalta di 360° i termini di una battaglia che ormai va avanti da tempo. E lo fa affermando che "nel 2007 la Fiat ha incaricato un emissario di introdursi nello stabilimento della Peri, ancora in fase di sviluppo, e proditoriamente scattare una serie di foto alla vettura". Ora, pur rispettando la virtuosità nel rovesciare frittate, il tutto suona quantomeno inverosimile.
È dal lancio della Peri che la Fiat va dicendo in mezzo mondo che la vettura è un clone della Panda, potendo perdipiù contare su una sentenza a suo favore della Corte d'appello di Torino, in virtù della quale la piccoletta cinese non può essere venduta in Europa. Adesso la Great Wall dice - con totale sprezzo del ridicolo - che il Gruppo va punito per aver "rubato segreti commerciali" di un'auto che è la copia conforme di un proprio modello.
Il sospetto è che la Great Wall voglia esportare la Peri in Europa e che la mossa serva a mettere sotto pressione i tribunali che verosimilmente saranno ancora chiamati a pronunciarsi sulla vicenda. Ma che il tema dello spionaggio industriale sia d'estrema attualità in Cina lo dimostra un'altra notizia proveniente da Pechino, via Washington. Le autorità americane hanno arrestato tale Yu Xiangdong con l'accusa di essere passato dalla Ford alla Beijing Auto portando con sé valanghe di informazioni riservate sui prodotti della Casa di Detroit. L'ingegnere si sarebbe presentato dai nuovi datori di lavoro con una dote composta da 4.000 documenti di progetto della Ford, compresi i disegni dei nuovi modelli.
La Beijing Auto, evidentemente a conoscenza della scarsa malleabilità della giustizia Usa su questi temi, s'è affrettata a scaricare il proprio nuovo assunto, sostenendo che loro "hanno sempre rispettato e protetto la proprietà intellettuale altrui"'.
 
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