Oggi vi propongo un argomento un tantino diverso da quelli che siamo soliti affrontare, ovvero un’analisi T.C.O. (costo totale di esercizio) su un nuovo tipo di lampade per illuminazione domestica che avevo preso in considerazione cercando lampade alternative alle classiche, con tempi di accensione rapidi e non sensibili a rapidi cicli di accensione e spegnimento, visto l'uso che ne devo fare.
Si tratta di lampade alogene contenute nelle consuete ampolle da lampada a filamento, quindi con gli attacchi E14 o E27, che vengono reclamizzate come “Energy Saver” in quanto consentono un risparmio energetico teorico del 30% rispetto ad una lampada convenzionale. Questo nonostante la classe energetica sia la C o la D. Il principio di questo risparmio energetico sta nel maggior flusso luminoso prodotto da una lampada alogena, per cui una ampolla di questo tipo avrà una potenza elettrica inferiore del 30% mantenendo lo stesso flusso luminoso: troveremo quindi lampade da 28W elettrici marcate come 40W, da 42W elettrici marcate come 60W, da 53W elettrici marcate come 75W.
Altra caratteristica sbandierata è la vita media di 2000 ore, doppia rispetto alle lampade convenzionali. E questo 2000 lo ritroveremo poi.
Ben diverso, comunque, è il discorso delle lampade fluorescenti a risparmio energetico, la cui potenza elettrica è di circa 1/6 della lampada con lo stesso flusso luminoso, con vite medie che arrivano a 15000 ore per alcuni prodotti (ma che alla peggio sono vicine alle 10000), classi energetiche A o B, possibilità di essere dimmerate con regolatori standard o con opportuni comandi sugli interruttori per alcuni tipi, accensione istantanea (o quanto meno velocizzata) per altri. Di contro, i prezzi sono piuttosto elevati (anche se in discesa) e, in genere, hanno tempi di accensione prolungati e possono essere danneggiate da continui cicli di accensione/spegnimento.
Tornando alle nostre alogene energy saver, prendiamo in considerazione una lampada standard da 40W o una alogena da 28W. La lampada standard si può trovare a 0.50€, l’alogena a 4.50€. E questa è la prima voce del T.C.O.. Il costo dell’energia elettrica lo pongo a 0.170440 €/kWh, come nel mio caso (tariffa D3, potenza 3 kW). Questo valore va considerato significativo in quanto corrisponde al costo medio unitario anche con un contratto D2, in cui però gli scaglioni rendono difficile la determinazione di un prezzo fisso.
Lungo le 2000 ore di vita della lampada alogena, questa avrà consumato 56 kWh, per un costo di € 9.54464, con un T.C.O. di € 14.04464 comprensivo del costo di acquisto. La lampada standard, invece, avrà consumato 80 kWh per un costo di € 13.6352, cui andrà sommato 1€ per il costo di 2 lampade (la vita media è infatti di sole 1000 ore), per un totale di € 14.6352. I costi sono quindi equivalenti, anche se il minior consumo della lampada avrà consentito una riduzione della CO2 emessa nella produzione dell’energia elettrica; non sappiamo però se il processo produttivo della lampada alogena sia maggiormente laborioso o comporti la produzione di una maggior quantità di CO2…..
Tornando alla ns. spesa globale, il “punto di pareggio” tra le 2 lampade avviene dopo 1711 ore e frazione…. Dopo le quali l’alogena comincerà a accumulare risparmio arrivando ai 60 centesimi alla fine del suo ciclo di vita. Tenendo conto che per una fonte luminosa che si utilizza a lungo si andrà a usare una lampada fluorescente classe A, questa alogena rimarrà da usare su fonti luminose di uso “occasionale” e temporalmente ridotto, per cui il raggiungimento del pareggio economico mi sembra piuttosto utopistico!
Passando a 60W (o alogena da 42W), con gli stessi criteri ottengo un T.C.O. di € 21.4528 per la standard e € 18.81696 per l’alogena, mentre il pareggio avverrà dopo 1141 ore circa, sempre un tempo piuttosto lungo per vederne un vantaggio! Salendo invece alla 75W e alla alogena da 53W, il pareggio avviene dopo “sole” 933 ore. In questi casi, infatti, prevale il minor consumo della lampada alogena rispetto al suo maggior costo iniziale nel calcolo del T.C.O., il che riduce di fatto il punto di pareggio ad un minor numero di ore di funzionamento. Non a caso, la classe energetica è la C per le lampade aventi potenza elettrica più alta e la D per quella più bassa.
Sarà quindi una bella bufala ben reclamizzata?
Si tratta di lampade alogene contenute nelle consuete ampolle da lampada a filamento, quindi con gli attacchi E14 o E27, che vengono reclamizzate come “Energy Saver” in quanto consentono un risparmio energetico teorico del 30% rispetto ad una lampada convenzionale. Questo nonostante la classe energetica sia la C o la D. Il principio di questo risparmio energetico sta nel maggior flusso luminoso prodotto da una lampada alogena, per cui una ampolla di questo tipo avrà una potenza elettrica inferiore del 30% mantenendo lo stesso flusso luminoso: troveremo quindi lampade da 28W elettrici marcate come 40W, da 42W elettrici marcate come 60W, da 53W elettrici marcate come 75W.
Altra caratteristica sbandierata è la vita media di 2000 ore, doppia rispetto alle lampade convenzionali. E questo 2000 lo ritroveremo poi.
Ben diverso, comunque, è il discorso delle lampade fluorescenti a risparmio energetico, la cui potenza elettrica è di circa 1/6 della lampada con lo stesso flusso luminoso, con vite medie che arrivano a 15000 ore per alcuni prodotti (ma che alla peggio sono vicine alle 10000), classi energetiche A o B, possibilità di essere dimmerate con regolatori standard o con opportuni comandi sugli interruttori per alcuni tipi, accensione istantanea (o quanto meno velocizzata) per altri. Di contro, i prezzi sono piuttosto elevati (anche se in discesa) e, in genere, hanno tempi di accensione prolungati e possono essere danneggiate da continui cicli di accensione/spegnimento.
Tornando alle nostre alogene energy saver, prendiamo in considerazione una lampada standard da 40W o una alogena da 28W. La lampada standard si può trovare a 0.50€, l’alogena a 4.50€. E questa è la prima voce del T.C.O.. Il costo dell’energia elettrica lo pongo a 0.170440 €/kWh, come nel mio caso (tariffa D3, potenza 3 kW). Questo valore va considerato significativo in quanto corrisponde al costo medio unitario anche con un contratto D2, in cui però gli scaglioni rendono difficile la determinazione di un prezzo fisso.
Lungo le 2000 ore di vita della lampada alogena, questa avrà consumato 56 kWh, per un costo di € 9.54464, con un T.C.O. di € 14.04464 comprensivo del costo di acquisto. La lampada standard, invece, avrà consumato 80 kWh per un costo di € 13.6352, cui andrà sommato 1€ per il costo di 2 lampade (la vita media è infatti di sole 1000 ore), per un totale di € 14.6352. I costi sono quindi equivalenti, anche se il minior consumo della lampada avrà consentito una riduzione della CO2 emessa nella produzione dell’energia elettrica; non sappiamo però se il processo produttivo della lampada alogena sia maggiormente laborioso o comporti la produzione di una maggior quantità di CO2…..
Tornando alla ns. spesa globale, il “punto di pareggio” tra le 2 lampade avviene dopo 1711 ore e frazione…. Dopo le quali l’alogena comincerà a accumulare risparmio arrivando ai 60 centesimi alla fine del suo ciclo di vita. Tenendo conto che per una fonte luminosa che si utilizza a lungo si andrà a usare una lampada fluorescente classe A, questa alogena rimarrà da usare su fonti luminose di uso “occasionale” e temporalmente ridotto, per cui il raggiungimento del pareggio economico mi sembra piuttosto utopistico!
Passando a 60W (o alogena da 42W), con gli stessi criteri ottengo un T.C.O. di € 21.4528 per la standard e € 18.81696 per l’alogena, mentre il pareggio avverrà dopo 1141 ore circa, sempre un tempo piuttosto lungo per vederne un vantaggio! Salendo invece alla 75W e alla alogena da 53W, il pareggio avviene dopo “sole” 933 ore. In questi casi, infatti, prevale il minor consumo della lampada alogena rispetto al suo maggior costo iniziale nel calcolo del T.C.O., il che riduce di fatto il punto di pareggio ad un minor numero di ore di funzionamento. Non a caso, la classe energetica è la C per le lampade aventi potenza elettrica più alta e la D per quella più bassa.
Sarà quindi una bella bufala ben reclamizzata?