L'unico modo per rispondere sarebbe prendere 2 motori, uno alimentarlo con BluSuper e l'altro con benzina normale per 100K Km poi smontarli e vedere in che condizioni sono, siccome ciò è praticamente impossibile per i comuni mortali, bisogna fidarsi di quello che dicono le riviste come 4R che l'hanno provata.
Da quello che risulta questa benzina è valida anche in rapporto al piccolo sovrapprezzo richiesto (4,5 cents al litro).
Vantaggi:
Addititi pulenti
Minor zolfo (< 10 ppm)
Numero di ottano più elevato (98 NORM)
Consumi ridotti di circa il 2%
Leggero incremento della ripresa (anche li circa il 2%)
Aggiungo:
ho trovato questo articolo in rete che spiega il perché dei carburanti privi di zolfo e i vantaggi
Caburanti senza zolfo
Fino a quando non saranno alla portata di tutti tecnologie svincolate dai combustibili fossili, l’utilizzo dei carburanti tradizionali appare una strada obbligata. Per questo motivo, ben consce del danno all’ambiente causato dall’utilizzo generalizzato di benzina e gasolio (su cui, in ogni caso, andrebbe fatto un serio approfondimento in separata sede, per sfatare "certi miti" duri a morire), le organizzazioni governative emettono continuamente nuove norme anti pollution, sempre più restrittive, che di fatto obbligano i costruttori a realizzare propulsori molto sofisticati. Per riflesso, propulsori sofisticati necessitano di carburanti il più possibile raffinati. Ecco da dove deriva la proliferazione di combustibili arricchiti e privi di zolfo.
Più che l’arricchimento tramite additivi, che permette la commercializzazione di benzine ad elevato numero di ottano e di gasolii dal numero di cetano particolarmente vantaggioso, la questione che nel futuro immediato, compreso in un arco di tempo non superiore ai quattro anni, determinerà un deciso rinnovamento dal punto di vista dei combustibili tradizionali, sarà la presenza dello zolfo. Cerchiamo di capirci qualcosa.
Da quest’ anno, sono omologabili esclusivamente veicoli alimentati a norme EURO4. Questi rientrano nei parametri dell’accordo volontario ACEA, che prevede fino al 2008 una riduzione dei consumi medi del parco circolante in Europa, pari al 25% rispetto ai livelli del 1995: in pratica, la media dei consumi delle autovetture europee dovrà attestarsi sui 5,8 litri/100 km. Per rientrare in questi parametri, è necessario che l’industria riesca a produrre su larga scale vetture a benzina capaci di 5 litri ogni 100 km e vetture diesel che siano in grado di consumarne 3. Questo, unitamente ai limiti imposti alle emissioni di CO2, implica la diffusione di sistemi di alimentazione ad iniezione diretta, sia diesel sia benzina, questi ultimi capaci di funzionare con modalità lean-burn, ovvero con combustione magra. Ma le implicazioni non si fermano qui.
Infatti, la combustione magra genera una gran quantità di ossidi di azoto che, pare, debba essere abbattuta. Indispensabili, per questo, sono i catalizzatori De-NOx.
Il ciclo si chiude con la necessità, utilizzando catalizzatori De-NOx, di utilizzare combustibili che contengono non oltre le 10 ppm (parti per milione) di zolfo, che in concentrazioni superiori li avvelenerebbe (i combustibili attuali hanno valori inferiori alle 50 ppm).
L’utilizzo di carburanti senza zolfo, inoltre, avrebbe notevoli benefici anche sulle vetture più anziane, in quanto ridurrebbe gli effetti derivanti dalla perdita di efficacia del catalizzatore, con una contemporanea una riduzione dei consumi, misurata tra l’1 e il 5%.
Volontariamente, la compagnie petrolifere hanno iniziato la distribuzione di combustibili senza zolfo da qualche tempo, spesso distribuiti con formule arricchite, che migliorano sensibilmente (anche se con estrema variabilità) le prestazioni dell’auto. A livello normativo, ne è prevista la commercializzazione affiancata gli attuali carburanti fino al 2008.
Dal Gennaio 2009, i carburanti privi di zolfo saranno gli unici disponibili in commercio e il prezzo, attualmente elevato visti anche i volumi di produzione, sarà destinato ad allinearsi a quello dei prodotti tradizionali.