Addio alla alla gestione dei sistemi di rilevamento di velocità da parte dei privati. I Prefetti
dovranno individuare i punti dove montare le apparecchiature elettroniche
Autovelox, via alla rivoluzione
"Mai più pattuglie nascoste"
Addio a pattuglie nascoste con Autovelox. Massima tutela della privacy e addio alla gestione dei sistemi elettronici di rilevamento di velocità da parte di società private. Queste le rivoluzioni della nuova direttiva del ministero dell'Interno, emanata proprio oggi. Ma c'è dell'altro: i Prefetti ora avranno il compito di monitorare sul territorio il fenomeno della velocità e di pianificare le attività di controllo in modo tale da evitare duplicazioni e una gestione degli autovelox volta solo a fare cassa. In particolare i Prefetti dovranno individuare i punti critici per la circolazione dove si registrano più incidenti (con riferimento al biennio precedente) e a quel punto dovranno mettere a punto un sistema per controllare la velocità. Il tutto sotto il controllo della Polizia Stradale che ha ottenuto così - è questa una vera rivoluzione - il coordinamento operativo dei servizi con il compito anche di monitorare i risultati dell'attività di controllo svolta da tutte le forze di polizia e dalle polizie locali.
Dovrebbe quindi essere del tutto scongiurato l'uso indiscriminato che alcuni comuni fanno degli autovelox, facendoli gestire dalle polizie locali con il solo scopo di fare cassa. Il meccanismo è noto: piazzare rilevatori di velocità in zone dove non è chiaro il limite, in altre dove è stato appena abbassato e in altre nascondendo completamente le apparecchiature.
Viene da chiedersi a questo punto come faranno a sopravvivere alcuni comuni visto che in alcuni casi il provento delle multe rappresenta più della metà del bilancio comunale... Vedremo. Quello che conta qui è che - finalmente - si associa sempre di più l'uso di autovelox al miglioramento della sicurezza stradale, con grandi vantaggi per tutti.
E' proprio con questo spirito poi che oltre ad avere la gestione delle apparecchiature solo da parte dagli operatori di Polizia, ora ci sarà un controllo periodico obbligatorio di funzionalità degli apparecchi, ma anche nuove segnalazioni della presenza delle postazioni di controllo ("improntate alla massima trasparenza" come spiegano al ministero) e una maggiore tutela della riservatezza ("le foto o le riprese video - continuano ancora al ministero - devono essere trattate solo da personale degli organi di polizia incaricati al trattamento e alla gestione dei dati").
Insomma grandi novità che se da un lato rendono un po' più complicata la vita della polizia stradale, dall'altra fanno finalmente giustizia dei tanti usi impropri dei sistemi di rilevazione di velocità, migliorando, si spera, anche la percezione della sicurezza. Secondo quanto emerge infatti da un'anticipazione del Rapporto "Gli Italiani e l'auto" (che l'ACI presenterà a settembre con il Censis), si scopre che gli automobilisti temono più chi guida veloce di chi guida ubriaco. Lo studio insomma evidenzia i fattori di stress al volante, sottolineando la scarsa fiducia degli automobilisti nei confronti degli altri utenti della strada, il cui comportamento irresponsabile, imprevedibile e distratto viene riconosciuto come il primo elemento di rischio per chi è in viaggio.
Secondo il Rapporto Aci-Censis, l'eccesso di velocità è riconosciuto il principale problema per la sicurezza stradale dal 59,4% degli italiani, più della guida sotto l'influsso di alcol (59,2%) e dalla distrazione al volante (16%). In generale, i comportamenti scorretti degli altri conducenti destano più preoccupazione della scarsa manutenzione delle strade (7,8% delle risposte), della segnaletica stradale inadeguata (2,9%) e dell'inefficienza dei veicoli obsoleti (2,2%). E una gestione corretta degli autovelox quindi non potrà che migliorare la situazione.
(21 agosto 2009)
Fonte La Repubblica
dovranno individuare i punti dove montare le apparecchiature elettroniche
Autovelox, via alla rivoluzione
"Mai più pattuglie nascoste"
Addio a pattuglie nascoste con Autovelox. Massima tutela della privacy e addio alla gestione dei sistemi elettronici di rilevamento di velocità da parte di società private. Queste le rivoluzioni della nuova direttiva del ministero dell'Interno, emanata proprio oggi. Ma c'è dell'altro: i Prefetti ora avranno il compito di monitorare sul territorio il fenomeno della velocità e di pianificare le attività di controllo in modo tale da evitare duplicazioni e una gestione degli autovelox volta solo a fare cassa. In particolare i Prefetti dovranno individuare i punti critici per la circolazione dove si registrano più incidenti (con riferimento al biennio precedente) e a quel punto dovranno mettere a punto un sistema per controllare la velocità. Il tutto sotto il controllo della Polizia Stradale che ha ottenuto così - è questa una vera rivoluzione - il coordinamento operativo dei servizi con il compito anche di monitorare i risultati dell'attività di controllo svolta da tutte le forze di polizia e dalle polizie locali.
Dovrebbe quindi essere del tutto scongiurato l'uso indiscriminato che alcuni comuni fanno degli autovelox, facendoli gestire dalle polizie locali con il solo scopo di fare cassa. Il meccanismo è noto: piazzare rilevatori di velocità in zone dove non è chiaro il limite, in altre dove è stato appena abbassato e in altre nascondendo completamente le apparecchiature.
Viene da chiedersi a questo punto come faranno a sopravvivere alcuni comuni visto che in alcuni casi il provento delle multe rappresenta più della metà del bilancio comunale... Vedremo. Quello che conta qui è che - finalmente - si associa sempre di più l'uso di autovelox al miglioramento della sicurezza stradale, con grandi vantaggi per tutti.
E' proprio con questo spirito poi che oltre ad avere la gestione delle apparecchiature solo da parte dagli operatori di Polizia, ora ci sarà un controllo periodico obbligatorio di funzionalità degli apparecchi, ma anche nuove segnalazioni della presenza delle postazioni di controllo ("improntate alla massima trasparenza" come spiegano al ministero) e una maggiore tutela della riservatezza ("le foto o le riprese video - continuano ancora al ministero - devono essere trattate solo da personale degli organi di polizia incaricati al trattamento e alla gestione dei dati").
Insomma grandi novità che se da un lato rendono un po' più complicata la vita della polizia stradale, dall'altra fanno finalmente giustizia dei tanti usi impropri dei sistemi di rilevazione di velocità, migliorando, si spera, anche la percezione della sicurezza. Secondo quanto emerge infatti da un'anticipazione del Rapporto "Gli Italiani e l'auto" (che l'ACI presenterà a settembre con il Censis), si scopre che gli automobilisti temono più chi guida veloce di chi guida ubriaco. Lo studio insomma evidenzia i fattori di stress al volante, sottolineando la scarsa fiducia degli automobilisti nei confronti degli altri utenti della strada, il cui comportamento irresponsabile, imprevedibile e distratto viene riconosciuto come il primo elemento di rischio per chi è in viaggio.
Secondo il Rapporto Aci-Censis, l'eccesso di velocità è riconosciuto il principale problema per la sicurezza stradale dal 59,4% degli italiani, più della guida sotto l'influsso di alcol (59,2%) e dalla distrazione al volante (16%). In generale, i comportamenti scorretti degli altri conducenti destano più preoccupazione della scarsa manutenzione delle strade (7,8% delle risposte), della segnaletica stradale inadeguata (2,9%) e dell'inefficienza dei veicoli obsoleti (2,2%). E una gestione corretta degli autovelox quindi non potrà che migliorare la situazione.
(21 agosto 2009)
Fonte La Repubblica