In Germania, ma un po’ in tutti i paesi europei, queste tre auto rappresentano il sogno possibile, a portata di mano, della piccola borghesia, ma anche le compagne quotidiane di tanti agenti di commercio, vere e proprie piccole cruiser che macinano anche centinaia di chilometri in un giorno. Da questa premessa si può capire l’importanza cruciale della prova su strada di auto, motor und sport, che ha messo a confronto le versioni diesel “base” delle medie di Ingolstadt, Monaco e Stoccarda.
L’Audi è la più conveniente del lotto: il 2.0 TDI parte dai 32.800 della versione base, per raggiungere i 34.900 nell’allestimento Ambiente. Tutto sommato allineati i prezzi della serie 3, che parte dai 32.650 della 318d Eletta, ma tocca i 37.150 con la MSport. Più su la Classe C, best-seller del terzetto: si parte dai 33.600 della C200 CDI Classic e si toccano i 39.960 con la Avantgarde AMG.
La berlina dei quattro anelli è davanti anche per la qualità costruttiva, superiore a quella delle due concorrenti, ma ciò non comporta che l’A4 sia un’auto priva di magagne: l’MMI (MultiMedia Interface, ormai immancabile “manopolone” con cui si naviga tra i menu) è sì più intuitivo dell’iDrive delle BMW, ma non quanto il COMAND di Mercedes, e richiede un po’ di abitudine e pratica per essere padroneggiato.
Ma come vanno le tre tedesche su strada? Dell’Audi ha colpito positivamente il miglioramento in termini di handling: grazie al nuovo sterzo la guida veloce è migliorata, diventando più precisa. La Mercedes ha impressionato per la sicurezza e la fiducia che trasmette al conducente grazie alla sincerità delle sue reazioni, mentre la BMW si è distinta ancora una volta per il piacere di guida, garantito dal miglior telaio e dallo sterzo preciso e progressivo.
La berlina di Monaco ha però mostrato anche due limiti: un primo meno grave riguardo il comfort, che non è all’altezza di quello delle concorrenti, ed il secondo nella frenata su fondi bagnati differenziati (μ-split), dove gli spazi d’arresto registrati sono stati ben più lunghi di quelli di Mercedes ed Audi.
I tre turbodiesel sono tutti ottimi, ma anche qui va operata qualche distinzione. Se il due litri BMW spicca per il carattere e -di molto poco- per i consumi sugli altri due, è il TDI a primeggiare per l’elasticità e la prontezza nel prendere i giri. Anche l’abbinamento con il sei marce manuale è meglio riuscito, per la maggiore dolcezza nei cambi di marcia rispetto ai rivali. Brusco il comando BMW. Il 2.1 Mercedes invece, soffre un po’ i sette cavalli in meno rispetto ai concorrenti, ma soprattutto la minore coppia a disposizione.
Il verdetto di auto, motor und sport premia la media di Ingolstadt, che non ha mostrato alcuna debolezza particolare. A relegare al secondo posto la Mercedes, che è risultata la più confortevole, è stato invece il motore, un po’ sottotono rispetto agli altri due, ma ciononostante non meno assetato, mentre la BMW si è dovuta accontentare della terza piazza per lo scarso comfort di bordo e le perplessità suscitate in frenata.